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Fino a venerdì 7 ottobre si svolge la ventiduesima settimana mondiale per l’allattamento materno (Sam), promossa dall’Organizzazione mondiale della Sanità, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e il valore dell’allattamento materno. Tema conduttore dell’edizione 2016 è “Allattamento, la chiave per uno sviluppo sostenibile” e si propone di aumentare la consapevolezza del legame tra allattamento e obiettivi per lo sviluppo sostenibile. Il tema della Sam di quest’anno è lanciato dalla Waba Alleanza mondiale per interventi a favore dell’allattamento, un’alleanza globale di individui, reti e organizzazioni che proteggono, promuovono e sostengono l’allattamento al seno, basata sulla Dichiarazione degli innocenti e la Strategia globale per l’alimentazione dei neonati e dei bambini dell’Oms e dell’Unicef.
La situazione in Italia e nel mondo
Nei Paesi ad alto reddito l’allattamento al seno è praticato in misura inferiore e per tempi più brevi rispetto ai Paesi a basso reddito, dove comunque solo il 37% dei bambini fino a 6 mesi di età viene alimentato con solo latte materno. In Italia i dati relativi all’allattamento al seno non sono incoraggianti, anche se nel 2013 è stato rilevato un miglioramento rispetto al 2005; sono, infatti, aumentate le donne che allattano al seno (85,5% contro l’ 81,1%) ed è aumentata la durata media del periodo di allattamento: da 7,3 mesi nel 2005 fino a 8,3 nel 2013. Il numero medio di mesi di allattamento esclusivo al seno è pari a 4,1, comunque al di sotto delle raccomandazioni del ministero della Salute e dell’Oms, che prevedono 6 mesi di allattamento esclusivo, un valore al quale arriva solo il 10% delle donne.
Ricadute importanti
Dal punto di vista economico, si è ha calcolato che se nel 2015 l’allattamento al seno fosse stato praticato a livello universale si sarebbe potuta evitare la morte() di 823 000 bambini e di 20.000 madri per cancro al seno, mentre i risparmi economici sono stati stimati in 300 miliardi di dollari americani. L’allattamento al seno comporta numerosi benefici anche per le madri. Può prevenire il tumore al seno, aumentare la distanza tra nascite successive e ridurre il rischio di diabete e cancro ovarico. Per i ricercatori della rivista scientifica Lancet, nel mondo non si fa abbastanza per sostenere l’allattamento al seno, il cui successo non può essere considerato di esclusiva responsabilità della donna ma è responsabilità collettiva della società.