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È arrivato il parere favorevole dal Garante della privacy per le nuove linee guida delle banche del latte. Si tratta di linee di indirizzo nazionale per l’organizzazione e la gestione delle banche dati del latte umano donato, nell’ambito della protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno. Le banche del latte svolgono una funzione utilissima, tanto che sono chiamate anche “catene umane di solidarietà” perché vanno in aiuto ai neonati che hanno più bisogno, come quelli pretermine per i quali il latte umano è il miglior nutriente in natura, ma occorre anche la protezione delle donatrici di latte umano.
Attenzione ai dati raccolti
Il Garante aveva suggerito alcune indicazioni che sono state completamente accolte dalle nuove linee guida per le banche del latte. In particolare le osservazioni hanno riguardato l’individuazione dei soggetti che possono accedere ai dati; la definizione delle finalità perseguite dal registro delle donatrici; la tipologia dei dati sanitari raccolti e le misure di sicurezza. Il tempo di conservazione dei dati è stato inoltre limitato al periodo di utilizzabilità del latte prelevato, prevedendo che esso non debba comunque superare i 12 mesi dalla donazione.
A tutela della donatrice
Nel testo esaminato dall’Autority delle banche del latte è stato stabilito, inoltre, che le informazioni personali raccolte nei registri non siano direttamente identificative delle donatrici, ma siano attinenti ai soli dati clinici, anamnestici e relativi ai risultati infettivologici indispensabili per garantire la sicurezza della somministrazione del latte. Tali informazioni devono essere raccolte solo dopo che la donatrice abbia fornito il proprio consenso al trattamento dei dati e che sia stata adeguatamente informata rispetto alle finalità perseguite e sui diritti che può esercitare.
Le linee di indirizzo per la ricerca scientifica
L’informativa fornita alla donatrice deve evidenziare che il consenso al trattamento dei dati per la ricerca scientifica deve essere manifestato in modo specifico e distinto, rispettando la facoltà dell’interessata di aderire o meno alla ricerca.