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Sono pochissime le donne che non possono allattare. Tuttavia, è vero che alcune producono più latte di altre. Per aumentare la produzione di questa linfa così preziosa per il bebè e la mamma si può ricorrere ad alcune erbe. Ecco le più utili.
L’anice
È un rimedio classico per la montata lattea, grazie al contenuto di fitoestrogeni, sostanze preziose per stimolare la ghiandola mammaria a secernere più latte. Un altro vantaggio di questa erba è il suo sapore, che conferisce al latte un gradevole aroma dolciastro, solitamente apprezzato dai neonati.
La galega
La galega può aumentare la montata lattea fino al 50%. Tutto merito dei bioflavonoidi in essa contenuti, che agiscono come regolatori nella produzione degli ormoni femminili. Inoltre, questa erba ha un altro vantaggio: contrasta la formazione del gas intestinale, riducendo il rischio di coliche nel bebè allattato.
Il fieno greco
Fra le erbe indicate durante l’allattamento, c’è anche il fieno greco, che induce la ghiandola mammaria a produrre più latte.
Il cardo mariano
È una fonte preziosa di bioflavonoidi, in particolare di flavonolignani, sostanze in grado di mantenere ai livelli corretti gli ormoni femminili e, di conseguenza, di stimolare la produzione del latte. Il cardo mariano è utile anche per prevenire i disturbi a carico delle vie genitali femminili. Questa erba può essere impiegata anche in cucina. Le foglie più tenere crude possono essere usate nelle insalate, mentre quelle più robuste possono essere cotte al vapore. Anche i germogli, possono essere utilizzati cotti, nelle minestre o nelle zuppe.
In tisana
Tutte queste erbe possono essere consumate sotto forma di tisane. Basta mettere un cucchiaino di derivato secco di ciascuna erba in una tazza di acqua bollente per qualche minuito, poi filtrare. Bere fino a due-tre volte al giorno per almeno un paio di mesi.
E il finocchio?
La tisana al finocchio è un rimedio classico per la montata lattea, grazie al contenuto di fitoestrogeni. Qualche hanno fa, però, alcuni studi scientifici hanno rivelato che contiene estragolo, noto per essere cancerogena. In realtà, molti esperti hanno spiegato che il finocchio è ricchissimo anche di sostanze benefiche, capaci di contrastare in modo naturale gli effetti negativi dell’estragolo. Questo spiega perché sia stato consumato per decenni senza problemi. Oggi come ci si deve comportare allora? La tisana al finocchio è ancora concessa, due-tre volte alla settimana. In alternativa si può usare il finocchio crudo o cotto.