Conservare il latte materno è un gesto semplice, ma fondamentale per assicurare al piccolo il nutrimento migliore quando la mamma deve assentarsi. Il latte di donna contiene le sostanze perfette per la sua crescita: proteine, zuccheri, grassi nelle giuste quantità e tipologie. Inoltre apporta anticorpi che aiutano a rafforzare le difese naturali del bambino, con benefici che durano tutta la vita. Per questa ragione sono molte le mamme che scelgono di nutrire al seno il proprio figlio fino ai sei mesi e oltre, anche fino l’anno di età quando lo svezzamento sta già procedendo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità invita a farlo il più a lungo possibile.
Quanto più a lungo si offre il seno al proprio figlio, tanto più è importante imparare a conservare il latte materno.
Quando il bambino cresce, la mamma non potrà sempre essere a stretto contatto con lui, come succede nelle prime settimane di vita. Può riprendere il lavoro, o semplicemente assentarsi per qualche ora al giorno, per un impegno di qualsiasi tipo. In questi casi, se la mamma ha ancora latte, tirarlo con l’apposito tiralatte permette di assicurare un buon nutrimento, quando il bebè è molto piccolo, ma anche quando è già grandicello. Inoltre, è utile conservare il latte materno nel caso il bimbo sia nato prematuro e non riesca a succhiare con sufficiente energia per favorire la produzione di latte.
È il neonato che, poppando, stimola la produzione di ossitocina e prolattina, ormoni che regolano la secrezione di latte. Se il piccolo non si attacca al seno o succhia con poca forza, la produzione di latte si riduce. Per questo, tirare il latte e conservarlo aiuta anche a mantenere attiva la ghiandola mammaria.
È utile spremere il proprio latte anche quando la donna ha il seno gonfio e dolente per un ingorgo (ist). Ancora, conservare il latte, quando questo è abbondante, si può scegliere di donarlo alle banche del latte per nutrire bimbo che possono assumere solo questo alimento.
Per ottenere dal seno il latte materno è possibile ricorrere a due sistemi: il tiralatte oppure la spremitura manuale. La donna può scegliere il sistema che preferisce, sedendosi in un luogo tranquillo e immaginando di tenere il piccolo tra le braccia. Non è necessario tirare il latte tutto in una volta. Si possono ottenere piccole quantità a intervalli nel corso della giornata. L’importante è porre sempre il contenitore in frigo dopo aver aggiunto nuove dosi. Gli esperti di allattamento suggeriscono contenitori in vetro o polipropilene ben puliti e asciutti che contengano 60-90 ml di latte. Non occorre che siano sterili, se non per i bambini prematuri e di basso peso ed eventualmente per i primi giorni di vita. È opportuno riempirli per i 2/3, chiuderli ermeticamente e applicarvi sopra un’etichetta con la data della raccolta.
A casa propria, il latte materno può essere conservato nei seguenti modi:
- fuori dal frigorifero, non oltre quattro ore se ci sono 25-37 gradi, fino a otto ore con 15-25 gradi
- in frigorifero, dura fino a una settimana circa a temperatura costante, ma se non si è certi che la temperatura sia costante è bene consumare il latte nel giro di tre o quattro giorni
- in freezer, il latte dura fino a quattro mesi e una volta scongelato va consumato entro 24 ore.
Il contenitore va lasciato in frigo perché scongeli lentamente e poi portato alla giusta temperatura immergendolo in una tazza di acqua tiepida. Prima di offrire il latte al piccolo, è bene scuotere delicatamente il contenitore per rendere omogeneo il tepore.