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Dovrebbero essere i prodotti più sicuri in assoluto. In effetti, i cibi per l’infanzia, per legge, possono contenere solo minime tracce di sostanze tossiche. In futuro la situazione sarà migliorata ulteriormente. La quantità di piombo presente nel latte artificiale, infatti, verrà ulteriormente ridotta. Lo hanno stabilito il Codex Alimentarius e la Commissione mista della Fao (Organizzazione Onu per l’agricoltura) e dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) che gestisce gli standard alimentari.
È un metallo molto pericoloso
Il piombo è uno dei metalli più pericolosi per la salute umana. Infatti, può causare danni anche seri. Può aumentare la pressione, compromettere i reni e il sistema nervoso, causare anemia e ridurre la fertilità. La categoria più vulnerabile da questo punto di vista è rappresentata dai bambini. Infatti, il piombo diminuisce la capacità di apprendimento nei primi anni di vita e può favorire lo sviluppo di danni cerebrali e di disturbi comportamentali, come aggressività e iperattività.
È contenuto in alcuni ingredienti
Nonostante ciò, ancora oggi esiste il problema del piombo presente nel latte artificiale. Com’è possibile? “Il piombo esiste nell’ambiente e tracce possono finire negli ingredienti che sono utilizzati nella produzione di latte artificiale. Occorrerebbe utilizzare solo materie prime provenienti da zone in cui il piombo è meno presente” risponde la Fao. In effetti, questo metallo può entrare nell’organismo umano attraverso l’assunzione di cibo, acqua e aria.
I nuovi limiti
Proprio perché così pericoloso, il piombo può essere presente negli alimenti solo in quantità minime, ritenute non pericolose per la salute umana. Ora questi limiti sono stati abbassati ulteriormente, perlomeno per quanto riguarda gli alimenti per lattanti. Secondo le nuove leggi, il piombo presente nel latte artificiale non potrà superare i 0,01 milligrammi per chilo di prodotto.
Più attenzione anche per l’arsenico nel riso
Anche il contenuto massimo di arsenico nel riso, alimento base per buona parte della popolazione mondiale, è stato abbassato: i nuovi limiti sono pari a 0,2 milligrammi di arsenico per chilo di riso. In effetti, questa sostanza può causare tumori e lesioni della pelle. È stato anche associato a problemi di sviluppo, malattie cardiache, diabete e danni neurologici. “La contaminazione da arsenico è particolarmente preoccupante in alcuni Paesi asiatici, dove le risaie sono irrigate con acque sotterranee contenenti sedimenti ricchi di arsenico, pompate da pozzi tubolari poco profondi” chiarisce la Fao.