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Dall’1 al 7 agosto si celebra la Settimana mondiale dell’allattamento al seno. E il ministero della Saluta lancia la campagna “È naturale” con l’obbiettivo di sensibilizzare le donne sull’importanza di questa pratica e sulla naturalezza del gesto, divulgando il messaggio che ogni donna deve sentirsi libera di allattare anche in pubblico o nei luoghi di lavoro. Del resto, è ormai noto che l’allattamento al seno è fondamentale per la crescita del bambino, grazie alle sue proprietà nutrizionali, sia per la salute della mamma, poiché riduce il rischio di emorragie post partum, di osteoporosi e di sviluppare il cancro al seno e all’ovaio. “Nonostante tale evidenza – rileva il Ministero -, nel nostro Paese l’allattamento al seno riguarda una percentuale ancora non ottimale di neomamme con una diffusione disomogenea nelle varie regioni”.
Diminuisce il rischio di malattia
L’allattamento esclusivo al seno per almeno i primi sei mesi di vita è sempre da auspicare poiché garantisce numerosi vantaggi. Innanzitutto, riduce del 52% il rischio di malattia celiaca e del 36% quello di Sids (sindrome da morte improvvisa del lattante). Inoltre, protegge l’apparato respiratorio e il sistema digerente, tanto che i bimbi nutriti con il latte della mamma sono meno soggetti a infezioni delle vie aeree e disturbi gastrointestinali. Senza dimenticare che previene malattie allergiche, asma, dermatiti, diabete mellito e obesità. Si può tranquillamente dire che un piccolo che è stato nutrito dalla mamma tende ad ammalarsi meno rispetto a chi ha ricevuto il latte artificiale.
Un salvavita per i nati pretermine
I benefici sono ancora maggiori nei bambini nati pretermine. Per loro il latte materno rappresenta un salvavita, che aumenta le probabilità di sopravvivere in buona salute. Ecco perché la Sin si sta battendo per incentivare la donazione del latte materno alle apposite Banche da parte delle mamme che ne hanno in abbondanza. Anche la fortificazione del latte materno destinato ai prematuri è importante.
Serve l’impegno di tutti
Per tutte queste ragioni “da anni la Società italiana di neonatologia è impegnata in una grande campagna di informazione e sensibilizzazione al fine di promuovere l’allattamento al seno nei reparti di neonati normali e di quelli patologici” ha spiegato la SIN (Società Italiana Neonatologia). Secondo gli esperti, gli ospedali dovrebbero favorire il contatto pelle a pelle fra mamme e neonati subito dopo il parto, ritenuto fondamentale per l’avvio dell’allattamento al seno. Istituzioni e medici dovrebbero poi impegnarsi per far capire alle donne quanto sia importante il latte materno per il bene del loro bebè e poi sostenerle nel percorso, che può essere anche difficile, dell’allattamento, anche quando tornano al lavoro.
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