Come allattare in caso di gemelli

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/01/2015 Aggiornato il 20/01/2015

Se un neonato da solo è impegnativo, con due la fatica raddoppia. Organizzandosi, però, è possibile prendersi cura dei piccoli in modo efficiente… anche con le poppate

Come allattare in caso di gemelli

Se si allatta al seno

In caso di allattamento naturale, è opportuno attaccare al seno i bambini contemporaneamente, per nutrirli e saziarli con gli stessi tempi. Poiché i piccoli sono due, non è possibile tenerli tra le braccia come avviene quando il neonato è uno solo. Ciascun piccolo va attaccato tenendo la testa in avanti, mentre il corpo poggia sull’avambraccio della mamma che corrisponde al seno che succhia: destro per il seno destro e viceversa. La testa poggia nell’incavo di ciascuna mano e le gambe restano sotto l’ascella della mamma. Per aiutarsi a sorreggere i piccoli, è possibile acquistare, prima del parto, lo speciale “cuscino per l’allattamento” a forma di U, che fa stare i piccoli più comodi.

È bene alternare i piccoli al seno, perché spesso una mammella è più piena di latte rispetto all’altra. Inoltre, non sempre i piccoli succhiano con la stessa avidità. Alternandoli, si è sicure di nutrirli in modo adeguato, stimolando la sensazione dell’appetito. Per essere certe di non sbagliare, si può segnare su un quaderno la data, il nome del bimbo e quale seno ha succhiato. L’ideale è alternare i piccoli ogni giorno. In questo modo viene soddisfatta un’ulteriore necessità dei bambini: poter vedere la mamma da varie angolazioni. Un solo bambino ha, infatti, la possibilità di vedere il volto materno una volta da destra e una volta da sinistra. Nei gemelli il rischio è che vengano attaccati sempre dallo stesso lato e questo li espone a vedere il volto della mamma sempre da un solo punto di vista.

Se si usa il biberon

Le mamme che non possono allattare al seno o che hanno poco latte e quindi devono ricorrere a un’integrazione con il biberon, devono necessariamente allattare prima un gemellino e poi l’altro. Si può sempre affidare uno dei due piccoli al partner o alla persona che aiuta, ma, almeno nelle prime settimane, sarebbe preferibile che la madre allattasse personalmente entrambi i piccoli. Per non farsi cogliere impreparate dall’appetito dei piccoli, è opportuno approfittare di un momento di calma per preparare scorte di biberon sufficienti a tutta la giornata. Un biberon di latte dura 24 ore, a patto che sia conservato in frigorifero.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti