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Il tiralatte è uno strumento che consente alla neomamma di “tirare” – ovvero aspirare – il latte dal seno per poi offrirlo al bambino nel biberon nei casi in cui, per ragioni diverse, non fosse possibile attaccare il piccolo direttamente al capezzolo. Ecco come e quando usare il tiralatte con i suggerimenti della dottoressa Daniela Fantini, ginecologa presso il consultorio Cemp di Milano.
Quanto latte dovrebbe uscire con il tiralatte?
Il tiralatte è un contenitore di plastica dotato di una specie di ventosa che va fatta aderire all’areola (il cerchio pigmentato che circonda capezzolo): una volta attivato, esso esercita una pressione che determina l’estroflessione del capezzolo e, di conseguenza, la fuoriuscita di latte. Il meccanismo di funzionamento del tiralatte è molto simile a quello indotto dalla suzione dal capezzolo da parte del neonato: per questo motivo il suo utilizzo permette di stimolare e mantenere attiva la produzione di latte da parte della ghiandola mammaria e, quindi, anche di ricominciare ad allattare naturalmente nel momento in cui il problema che ha causato la sospensione è superato, evitando così di dover ricorrere al latte formulato.
Qual è il miglior tiralatte?
Tre sono i principali tipi di tiralatte in commercio:
– manuali: attivati da un meccanismo a pompa o a siringa, sono convenienti e pratici da portare con sé;
– elettrici di piccole dimensioni: funzionano a batteria o con il trasformatore e consentono di estrarre il latte più velocemente in confronto ai modelli manuali;
– elettrici di grandi dimensioni: sono dispositivi professionali o semiprofessionali usati anche negli ospedali e sono consigliati solo se serve molto latte (come nel caso di gemelli). Hanno un costo elevato, ma è anche possibile noleggiarli presso i negozi specializzati.
Ogni mamma può, quindi, scegliere quello che meglio si adatta alle proprie esigenze.
Perché si usa il tiralatte?
Il ricorso al tiralatte viene ritenuto utile principalmente in caso di:
– nascita prematura del bambino (prima della 37a settimana di gravidanza): ciò di frequente determina, infatti, l’incapacità del piccolo di attaccarsi al capezzolo con la forza e per il tempo sufficienti ad assicurargli l’adeguato nutrimento;
– rientro al lavoro nel corso dell’allattamento: ricorrendo al tiralatte è possibile preparare delle scorte che chi sostituisce la mamma mentre è in ufficio, può offrire al bimbo;
– disturbi al seno stimolati dall’allattamento naturale: tra questi i più comuni sono: 1) le ragadi, piccole ferite dolorose che si sviluppano sul capezzolo di solito a causa dello scorretto attaccamento del bebè; 2) l’ingorgo mammario, ovvero l’ostruzione dei dotti galattofori (i sottili canali in cui fluisce il latte); 3) la mastite, un’infezione di alcuni dotti galattofori.
Come usare il tiralatte?
La prima cosa da fare quando si usa il tiralatte è lavarsi bene le mani con acqua e sapone, dopodiché è consigliabile scaldare il seno, per predisporlo all’estrazione, tramite impacchi o una doccia calda.
Una volta che ci si è comodamente sedute, si può procedere applicando la ventosa alla mammella e cominciando a tirare piano per poi aumentare gradualmente l’intensità.
Non sempre il latte inizia subito a defluire (in particolare le prime volte) e bisogna essere molto pazienti: di solito, dopo circa un quarto d’ora è meglio smettere per non rischiare di sollecitare troppo i tessuti del seno. Col trascorrere del tempo e dopo un certo numero di estrazioni il latte aumenterà: in particolare, pompaggi frequenti, che svuotano completamente la mammella, tendono a stimolare la produzione da parte della ghiandola mammaria.
Il latte tirato può poi essere conservato, tenendo conto che in frigorifero conserva le sue proprietà per 24 ore, e in freezer può durare fino a 2-3 mesi. Una volta scongelato, il latte va consumato entro 24 ore e non può essere ricongelato.
Fonti / Bibliografia
- Mastite e allattamento - Ospedale Pediatrico Bambino GesùProblema frequente durante l'allattamento. Continuare ad allattare favorisce la guarigione della mastite oltre a promuovere la salute del lattante