Argomenti trattati
I benefici dell’allattamento al seno sono davvero tanti. Fra quelli meno conosciuti, probabilmente, c’è l’effetto protettivo nei confronti dello sviluppo della celiachia, un’intolleranza alimentare permanente verso un complesso di proteine, dette glutine, contenute in alcuni cereali di uso comune, come frumento, orzo e segale.
È una malattia autoimmune
Si tratta di una malattia autoimmune, dovuta cioè a un’anomalia del sistema immunitario, il naturale meccanismo di difesa dell’organismo. In pratica, nelle persone predisposte, il consumo di glutine innesca una risposta immunitaria esagerata. Il risultato di questo processo di difesa è la comparsa di una lesione della mucosa intestinale, che ricopre tutto l’intestino e ne permette il corretto funzionamento.
L’unico fattore protettivo
Diversi studi hanno dimostrato con assoluta certezza che l’allattamento al seno prolungato protegge i bambini dalla comparsa della celiachia. Al momento, si tratta dell’unico fattore protettivo riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale. L’ideale sarebbe che la mamma allatti il piccolo il più a lungo possibile. Perlomeno, non dovrebbe
smettere
fino
alle prime fasi dello svezzamento, durante l’introduzione nella dieta del bambino del glutine. Secondo molte ricerche, infatti, l’inserimento graduale durante l’allattamento al seno di piccole quantità di alimenti che contengono glutine potrebbe dimezzare il rischio della comparsa della celiachia.
Rispettare le regole dello svezzamento
Inoltre, è importante non offrire troppo precocemente i cereali al neonato. Introdurre i cereali nella dieta del bebè prima dei quattro mesi di vita, infatti, aumenta il rischio di celiachia.