Si tratta di una tendenza in crescita, già molto diffusa soprattutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna; ma la vendita di latte materno sta esplodendo anche in Italia. Purtroppo, però esistono dei rischi. E a dirlo chiaramente sono i pediatri che si rivolgono direttamente alle mamme e le invitano a rivolgersi alle banche ufficiali del latte materno “perché sono più sicure, in quanto il latte è sottoposto a continui e rigorosi controlli”.
Un giro d’affari notevole
Il fenomeno della vendita on line di latte materno è, quindi, in espansione e le venditrici di latte umano usano il circuito del web (forum e social network) per cercare possibili clienti “bisognose” di latte materno per i loro piccoli, perché non ne hanno in abbondanza o perché il latte formulato è troppo caro. Il giro di affari per chi acquista latte on line sarebbe allettante, se comparato con i costosi latti artificiali: le donne inglesi chiedono una sterlina (circa 1,2 euro) per 30 grammi, le americane la stessa quantità la fanno pagare 2 dollari (1,5 euro). Ma sul piano della sicurezza il rischio c’è, ed è quello che le donatrici possono assumere farmaci, droghe oppure avere malattie infettive come l’Aids o l’epatite… e chi acquista non lo sa. Ha spiegato bene Mitch Blair, delegata del Royal college of pediatrics and child health: “Per le mamme che non possono allattare è meglio rivolgersi alle banche ufficiali del latte materno, più sicure rispetto all’acquisto online; inoltre, bisogna incoraggiare le donne ad allattare al seno quando possibile, perché può dare dei reali benefici alla salute del bambino”.