Allergie alimentari: la protezione arriva dal latte materno

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 27/04/2021 Aggiornato il 27/04/2021

Il merito è del butirrato: è questo composto presente nel latte materno che fa da scudo contro le reazioni allergiche

Allergie alimentari: la protezione arriva dal latte materno

È un piccolo acido grasso a catena corta che si trova nel latte materno ed è capace di regolare efficacemente i principali meccanismi di difesa contro la comparsa delle allergie alimentari sin dalla più tenera età: si chiama butirrato e la sua funzione immunoregolatrice dal potere antiallergico è stata scoperta da un gruppo di ricercatori italiani del Ceinge-Biotecnologie avanzate e dell’ospedale Evangelico Betania di Napoli, in collaborazione con gli studiosi dell’Università di Salerno e del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

Scudo anti-allergia

Lo studio, pubblicato sulla rivista Allergy, ha visto coinvolte 100 neomamme campane che hanno donato un campione di latte materno nel corso dei primi mesi di allattamento. I ricercatori hanno utilizzato il latte raccolto per testarne l’efficacia contro le allergie alimentari, scoprendo che il butirrato funziona da scudo anti-allergie in diversi modi: inibisce la produzione di citochine (piccole molecole proteiche) “cattive”; stimola una particolare tipologia di citochine “buone”, le citochine tollerogeniche, e modula lo stress ossidativo. Non solo: testato direttamente su cellule umane, è emerso che questo composto è in grado di rinforzare le mucose dell’intestino e di promuovere l’attività dei precursori di importanti cellule del sistema immunitario, come i macrofagi e le cellule T regolatorie.

L’importanza di un’alimentazione corretta

La ricerca ha anche messo in evidenza come i livelli di butirrato nel latte materno siano influenzati dalla dieta che la donna segue in gravidanza. Roberto Berni Canani, direttore del Laboratorio di Immunonutrizione del Ceinge e coordinatore dello studio, spiega che “più la madre segue una dieta sana ricca di fibre e aderente alla dieta mediterranea, più elevati sono i livelli di butirrato nel latte materno. Aumentare la concentrazione di butirrato nel latte materno, modulando l’alimentazione della donna che allatta, favorendo per esempio il consumo di cibi ricchi di fibre vegetali, potrebbe essere una strategia efficace per amplificare il ruolo protettivo del latte materno contro la comparsa delle malattie allergiche”.

 

 
 
 

Da sapere!

Non solo beneficio per i bambini allattati al seno: il butirrato potrebbe essere inserito anche come ingrediente nei latti in formula per favorire la prevenzione dell’allergia nei piccoli che non possono ricevere il latte materno.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Streptococco: dare l’antibiotico “solo” per sei giorni favorisce le ricadute?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

In caso di infezioni batteriche, la tendenza attuale è di ridurre la durata della terapia con antibiotico sia perché si rivela ugualmente efficace sia in quanto un trattamento breve diminuisce il fenomento dell'antibiotico-resistenza, che rappresenta una grave minaccia per la salute di tutti.   »

Beta-hCG: il loro valore data la gravidanza?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La datazione della gravidanza si effettua in prima battuta partendo dalla data di inizio dell'ultima mestruazione, successivamente in base a quanto rileva l'ecografia e non considerando il valore delle beta-hCG.  »

Acido folico: l’assunzione di due compresse lo stesso giorno può causare danno?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

L'assunzione occasionale di una seconda compressa di acido folico nell'arco di 24 ore non provoca alcun danno alla gravidanza e non rende opportuno saltare l'assunzione il giorno successivo.   »

Fai la tua domanda agli specialisti