Argomenti trattati
Allattare al seno salva la vita sia dei bambini allattati sia delle mamme che allattano. Calcoli alla mano, da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Lancet emerge che, su scala universale, l’allattamento al seno potrebbe evitare ogni anno la morte di 823 mila bambini di età inferiore ai 5 anni e 20 mila decessi di donne per cancro al seno.
I benefici dell’allattamento
Che allattare al seno sia una pratica – di nutrimento e non solo – altamente benefica per i bambini, è ormai cosa nota: attraverso il latte della mamma, infatti, i bambini assumono i nutrienti perfettamente bilanciati in tipologia e quantità per il loro sviluppo psico-fisico, rinforzano il loro sistema immunitario e – cosa da non sottovalutare – fanno il “pieno” di contatto fisico con la loro mamma, che li ha accuditi per nove mesi nel pancione e che attraverso l’allattamento al seno riesce a continuare quello speciale legame madre-figlio. E che allattare al seno faccia bene non solo al bimbo, ma anche alla mamma, è ormai noto anche questo: riduce infatti il rischi di sviluppare patologie anche importanti, come il tumore al seno.
I risultati dello studio
Per quanto riguarda i benefici sui bambini, lo studio pubblicato su Lancet mette in evidenza, in particolare, che l’allattamento al seno protegge dalle infezioni che si possono contrarre in tenera età, dai difetti di occlusione della bocca (malocclusioni) e dal rischio di sviluppare l’obesità e patologie come il diabete, e allo stesso tempo pare aumenti l’intelligenza. Quanto alle donne, allattare al seno gioca un ruolo importante contro lo sviluppo del cancro al seno e sembrerebbe anche proteggere dal cancro alle ovaie e dal diabete di tipo 2.
Ancora troppo poche le mamme che allattano
Eppure nonostante questi benefici scientificamente provati, i bambini allattati al seno fino ai sei mesi di età è pari a circa il 25% nei Paesi sviluppati (in Francia solo il 23% delle mamme va oltre i tre mesi, in Spagna il 35%, nei Paesi Bassi il 33%) e al 37% nei Paesi in via di sviluppo. Secondo l’Oms ci si potrà ritenere soddisfatti se entro il 2025 il tasso di bimbi allattati al seno a livello mondiale arrivasse almeno al 50%. “Il successo o il fallimento dell’allattamento al seno non dovrebbe essere visto come una responsabilità solo della donna – spiega il co-autore della ricerca Nigel Rollins del Dipartimento della Salute materna, neonatale, infantile e adolescenziale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra (Svizzera) -. L’abilità ad allattare delle donne dipende molto dal supporto che ottengono dall’ambiente nel quale vivono. C’è anche una responsabilità esterna dei governi e della società in generale a fornire il giusto aiuto attraverso adeguate politiche e programmi ad hoc”.