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Da tempo ormai la comunità scientifica, confortata da numerosi studi, lo sostiene apertamente: l’allattamento al seno è il miglior nutrimento per il bebè fino ai sei mesi di vita, in modo esclusivo, e affiancato ad altri nutrimenti fino all’anno di età del bambino e anche oltre. A sostegno delle qualità quasi miracolose del latte materno giunge ora una nuova notizia: riduce pure la trasmissione dell’Hiv, il virus dell’immunodeficienza umana.
Il nuovo studio
La sensazionale notizia arriva da un nuovo studio della Mailman School of Public Health della Columbia University: nelle mamme che hanno interrotto l’allattamento al seno prima del compimento dei quattro mesi di vita del bebè, infatti, è stata riscontrata una concentrazione di Hiv nel latte materno più alta rispetto alle donne che hanno continuato ad allattare il figlio al seno. Infine, quelle che hanno portato avanti in contemporanea allattamento naturale e allattamento artificiale hanno riportato valori intermedi tra i due gruppi. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine.
Scoperta importante per prevenire l’infezione nel bambino
Questa scoperta ha notevoli implicazioni sulla prevenzione della trasmissione dell’Hiv da madre a figlio. È stato calcolato, infatti, che nelle donne colpite dall’Hiv c’è in genere il 10-15 per cento di possibilità di trasmissione del virus dell’immunodeficienza umana al neonato attraverso il latte materno.