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Secondo gli esperti, l’allattamento al seno è fondamentale per due motivi. Innanzitutto, il latte materno è l’alimento ideale per il neonato, completo e perfettamente equilibrato. Inoltre, il gesto di mangiare dal seno della mamma appaga anche alcune esigenze psicologiche fondamentali del lattante, come quella di contatto e di vicinanza con la mamma e quella di succhiare. Anche per questo è importante non essere troppo frettolose. Per far sì che il piccolo sia soddisfatto a livello fisico ed emotivo, la durata della poppata non deve essere inferiore a 15-20 minuti. È importante, però, non essere troppo rigide. Infatti, ci sono bambini più “veloci” e altri che hanno bisogno di molto più tempo.
Il bebè è in grado di regolarsi
Molte neomamme si chiedono se il loro latte sia sufficiente e se il piccolo si senta sazio dopo la poppata. È bene ricordare che l’organismo del bebè è perfettamente in grado di regolarsi da solo. Questo significa che se si stacca è pieno, mentre se continua a ciucciare forse ha ancora fame o ha bisogno di qualche “coccola” in più. Se il bebè tende ad addormentarsi al seno, può essere utile stimolarlo con la voce, le carezze, cambiando seno o posizione, comprimendo manualmente i dotti. Solo se la poppata supera un’ora, è il caso di chiedersi se c’è qualcosa che non va, eventualmente chiedendo aiuto a un esperto.
A richiesta
Anche per quanto riguarda la frequenza, è meglio essere flessibili e adattarsi alle necessità del bebè. Infatti, la produzione di latte è stimolata dalla richiesta del piccolo: più lui succhia, più la mammella è produttiva. Per agevolare questo sistema di domanda e offerta, è importante allattare il bebè ogni volta che lo richiede. Inoltre, allattare a richiesta aiuta la mamma a imparare a riconoscere le esigenze del figlio.