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Ormai tutte le mamme, e non solo loro, sanno che l’allattamento al seno è, perlomeno sulla carta, la miglior scelta che si possa compiere tanto per se stesse quanto soprattutto per il bebè. I benefici di questa pratica non si contano quasi più. L’ultimo sarebbe un rischio dimezzato di sviluppare la depressione post partum. È la conclusione cui è giunto un recente studio condotto da un team di ricercatori britannici, dell’Università di Cambridge, pubblicato sulla rivista Maternal and Child Health.
Coinvolte quasi 14 mila mamme
La ricerca ha interessato 13.988 mamme. A tutte è stato chiesto di compilare dei questionari relativi alla gravidanza e al post parto. In particolare, è stato chiesto loro di specificare se avessero scelto di allattare il loro piccolo, in tal caso, come avessero vissuto l’esperienza. Inoltre, tutte sono state invitare a raccontare le emozioni provate nei primi mesi dopo la nascita del bebè e la comparsa di eventuali disturbi depressivi. Lo scopo era capire se fra allattamento al seno e stato psicologico delle madri ci fosse una quale relazione.
Le donne che riescono ad allattare sono più serene
Dall’analisi dei risultati è emerso che effettivamente l’allattamento al seno ha ripercussioni importanti sul benessere della mamma. Infatti, le donne che durante la gravidanza si erano riproposte di allattare il proprio bimbo e, dopo la nascita, erano riuscite effettivamente a farlo presentavano un rischio dimezzato di sviluppare la depressione post-partum rispetto a quelle che avevano optato per il latte artificiale. E più a lungo si protraeva l’allattamento al seno e più il benessere aumentava. Del resto, la produzione del latte si associa a un aumento degli ormoni del buon umore e a una riduzione dello stress.
Chi non riesce ad allattare è più a rischio
Tuttavia, se l’allattamento al seno non andava a buon fine, tutti i benefici si annullavano. Infatti, si è visto che le mamme che avrebbero voluto proporre ai loro figli il latte materno, ma per complicazioni fisiche non erano riuscite a realizzare il loro desiderio, diventavano più fragili. In questi casi, le probabilità di depressione erano addirittura raddoppiate. “Per coloro che non riescono ad allattare, nonostante gli sforzi, ci sono conseguenze negative. E queste sono le madri più a rischio, perché subentra una sorta di “sindrome del fallimento” hanno spiegato gli autori. Per questo, secondo gli esperti, è essenziale supportare le neomamme, dando loro tutto l’aiuto e le informazioni di cui hanno bisogno per riuscire ad allattare.