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La pandemia ha causato una forte riduzione della donazione di latte umano, fondamentale per la crescita dei neonati – soprattutto prematuri – che non possono riceverlo dalle proprie mamme.
Carenza nelle Banche
La situazione di emergenza sanitaria causata dal Covid ha creato notevoli problemi per le Banche del Latte Umano Donato presenti nel nostro Paese.
Quando il latte materno è assente o insufficiente, il latte donato rappresenta l’alimento per eccellenza per i neonati prematuri. Le banche del latte sono strutture senza fini di lucro, create con lo scopo di raccogliere, secondo le più scrupolose norme igieniche, trattare, conservare e distribuire il latte umano donato da mamme idonee, per utilizzarlo successivamente, per le necessità dei neonati pretermine ricoverati nelle neonatologie italiane.
I problemi causati dalla pandemia
Il presidente della Società italiana di neonatologia professor Fabio Mosca ha evidenziato come molte delle più importanti banche hanno visto una riduzione significativa del numero delle donatrici motivata dai timori delle mamme a recarsi presso l’ospedale sede della Banca del Latte e dalla sospensione, in alcuni casi, del servizio di raccolta del latte al domicilio della donatrice a causa dell’emergenza Covid. In una visione di insieme prevale in Italia un netto calo delle donazioni di latte umano, anche se la situazione non è uguale in tutte le regioni: per esempio, in Lombardia, epicentro dell’emergenza sanitaria, la banca “Nutrici” della Mangiagalli a Milano ha registrato un calo delle donatrici del 47%, mentre la Banca del Latte dell’ospedale Sant’Anna a Torino solo del 23% e la banca del latte dell’ospedale Bambino Gesù di Roma appena dell’8%.
Linee guida da un team multidisciplinare di esperti
Sono state prodotte da un team multidisciplinare di neonatologi, epidemiologi, dietologi clinici ed esperti esterni, tra i quali operatori delle Banche del Latte, le raccomandazioni per standardizzare e ottimizzare la funzione delle banche esistenti e definire i requisiti minimi indispensabili per costituirne di nuove. L’organizzazione e la gestione delle banche, infatti, devono garantire la sicurezza e la qualità del prodotto e tutelare le mamme donatrici e i neonati che ne beneficeranno.