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Negli ultimi tempi, una delle paure più grandi risiede nei potenziali danni che il Wi Fi potrebbe arrecare alla salute di adulti e bambini. D’altronde, i campi elettromagnetici sono pressoché ovunque e investono quotidianamente le nostre vite.
I sintomi da sovraesposizione
Dati raccolti in tutto il mondo hanno evidenziato una serie di sintomi degni di una vera e propria intolleranza al Wi-Fi. Per esempio: emicrania, sonno agitato, problemi della pelle, nervosismo, spossatezza, poca lucidità, palpitazioni e addirittura problemi di tipo digestivo.
Effetto nocebo
Un gruppo di ricercatori dell’istituto di Psichiatria del King’s College di Londra ha così deciso di fare chiarezza sul Wi-Fi e sull’ipersensibilità elettromagnetica. I dati rilevati, però, non hanno evidenziato correlazioni tra i suddetti sintomi e l’esposizione al Wi-Fi. La sintomatologia, effettivamente esistente, si spiegherebbe dunque con un singolare effetto nocebo, ovvero, l’opposto del placebo: sapere che si è in presenza di qualcosa di pericoloso, scatenerebbe i sintomi.
Cos’è l’Ipersensibilità al Wi-Fi
Questo tipo di ipersensibilità evidenzierebbe soltanto il fatto che alcuni individui tollerano una quantità minore di onde elettromagnetiche. Ma tale ipersensibilità non è, a oggi, ancora considerata alla stregua di una malattia nonostante i sintomi riportati siano reali.
Mancano dati nel lungo periodo
Il Wi-Fi, dunque, sarebbe innocuo, ma è anche vero che si tratta di una tecnologia recentissima e di cui, quindi, sono sconosciuti gli effetti a lungo termine sulla salute degli adulti e, soprattutto, dei bambini. Proprio a questi ultimi si dovrebbe evitare un accumulo esagerato di onde elettromagnetiche, cui per esempio sono esposti anche a scuola.