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È noto che la vitamina D è essenziale per la formazione delle ossa e dei denti, ma numerosi studi scientifici hanno di recente mostrato altri effetti benefici sul cuore e nella prevenzione di moltissime malattie, compreso il cancro e la tubercolosi. Sembra, infatti, in grado di attivare il sistema immunitario dei malati di tubercolosi, favorendo così un recupero più veloce dalla malattia.
Insieme agli antibiotici
Perlomeno questo è quanto sostengono i ricercatori del Queen Mary University di Londra che hanno scoperto che ad alti dosaggi la vitamina D somministrata in aggiunta agli antibiotici, può essere determinante per la guarigione dalla tubercolosi.
Indispensabile per il cuore
Per contro, bassi livelli di vitamina D sono stati collegati a un’insufficienza cardiaca: il rischio cresce del 60%! Non solo, poca vitamina D sembra pure associata a un’evoluzione più sfavorevole dell’infarto, questo perché la vitamina D, coinvolta nel metabolismo del calcio, può favorire la riparazione dei tessuti e limitare le infiammazioni. In caso di infarto, se c’è deficit di vitamina D, la riparazione tissutale e lo stato generale di infiammazione tendono ad avere un’evoluzione peggiore.
Altre malattie in agguato
Scarsi livelli di vitamina D sono correlati alla comparsa di altre problematiche come:
– osteoporosi e rachitismo;
– demenza, morbo di Alzheimer,
– infertilità: una sua carenza può ridurre le probabilità di concepimento sia naturale sia a seguito a trattamenti di fecondazione in vitro. Negli uomini, poi, la vitamina D è correlata positivamente con la qualità dello sperma e con i livelli di androgeni (ormoni sessuali);
– cancro: esperimenti in laboratorio hanno dimostrato come questa vitamina freni la crescita delle cellule, favorisca la differenziazione e la morte programmata e riduca la formazione di nuovi vasi, prevenendo o rallentando lo sviluppo dei tumori.
Carenze per 6 italiani su 10
Secondo la Società italiana di gastroreumatologia, questo carenza potrebbe dipendere da diverse cause, anche se la più rilevante sembra essere la scarsa esposizione al sole. Secondo la Sigr, la carenza di vitamina D negli italiani può dipendere in parte da politiche che hanno fatto del sole un “nemico da cui difendersi”, incoraggiando l’utilizzo di prodotti per la protezione solare ad alto fattore che inibiscono la sintesi di vitamina D. Per questo motivo, gli esperti della SIGR raccomandano di “prevedere finestre di esposizione sicura con filtri bassi per permettere a questa vitamina di essere prodotta e accumularsi nel nostro organismo”.