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La vaginosi batterica è un’infezione abbastanza comune. Nella maggior parte dei casi, è considerata un disturbo di poco conto. In realtà, potrebbe avere conseguenze più serie di quanto si è sempre pensato fino a ora. Secondo una ricerca australiana condotta da un gruppo di studiosi della Monash University e dal Melbourne Sexual Health Centre, pubblicata sulla rivista Plos One, infatti, ha risvolti sociali molto importanti.
Spesso è causata dalla Gardnerella vaginalis
Per vaginosi batterica si intende un’alterazione dell’equilibrio della flora batterica vaginale (insieme dei batteri che vivono in zona), con incremento degli agenti patogeni. È legata per lo più alla Gardnerella vaginalis, un microrganismo che penetra nell’ambiente vaginale e che si moltiplica in seguito a indebolimento della flora vaginale. Si manifesta con bruciore e comparsa di secrezioni biancastre-trasparenti, che possono essere maleodoranti.
Le nuove scoperte
Secondo i ricercatori australiani la malattia non comporta solo disagi fisici. La donna che ne è affetta finisce addirittura per evitare i rapporti sessuali e limitare la vita sociale. I disagi aumentano nel caso in cui si manifesti una recidiva entro 12 mesi, un’eventualità tutt’altro che rara nonostante le cure antibiotiche. Quando la vaginosi batterica ritorna, infatti, le donne tendono ad avere scarsa autostima, a non volere rapporti intimi e ad auto-isolarsi. Le ragioni? Innanzitutto, l’odore sgradevole collegato alla malattia, che per molte è fonte di imbarazzo. In secondo luogo, un senso di colpa per l’incapacità di sconfiggere il problema.