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In tema di tumore allo stomaco, la familiarità è un significativo fattore di rischio. L’ereditarietà di questa tipologia di neoplasie risulta infatti molto elevata. Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e condotto dal National Cancer Center di Goyang (Corea del Sud) rivela però che eliminando il batterio che causa ulcera si riesce a ridurre significativamente le percentuali di rischio negli individui con familiarità.
L’Helicobacter pylori è diffusissimo
Il batterio responsabile dell’ulcera è l’Helicobacter pylori e interessa circa metà della popolazione a livello mondiale. Nella maggior parte dei casi, come spiega il professor Il Ju Choi, prima firma dello studio, l’infezione è asintomatica e si verifica durante l’infanzia. Oltre a causare disturbi quali, tra gli altri, dolori, sanguinamenti gastrici o nausea, l’infezione da Helicobacter pylori è tra le prime cause di tumore allo stomaco.
Lo studio su 1.700 persone
Partendo da questo assunto, i ricercatori coreani hanno preso in esame circa 1.700 soggetti con storie di familiarità per valutare gli effetti di un trattamento sull’Helicobacter pylori sull’insorgenza del tumore allo stomaco. Dopo aver accertato la presenza del batterio nelle persone prese in esame, il campione è stato suddiviso in due gruppi: alla prima metà è stata sottoposta una terapia placebo, alla seconda una cura antibiotica.
Risultati incoraggianti
A nove anni dalla terapia, i ricercatori hanno constatato come nel gruppo trattato con antibiotici la percentuale di casi di tumore allo stomaco era minore di oltre la metà rispetto a quelli registrati nel gruppo curato con placebo. Dati incoraggianti che, sottolineano gli studiosi, dimostrano come curare il batterio che causa ulcera con gli antibiotici permetta di ridurre il rischio di tumore allo stomaco nei soggetti a rischio di circa il 55-73%.