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Un gruppo di ricercatori australiani ha scoperto una tossina batterica da cui si potrebbe sviluppare un test per la diagnosi precoce del tumore alle ovaie. Ciò consentirebbe quindi anche un trattamento tempestivo e maggiori probabilità di guarigione. Gli esperti del centro di ricerca dell’Università di Adelaide hanno, infatti, studiato la possibile interazione tra la tossina batterica e un polisaccaride anormale, ovvero uno zucchero presente nelle cellule cancerose che viene rilasciato nel sangue delle donne malate di cancro alle ovaie.
150.000 decessi ogni anno
Il tumore alle ovaie causa ogni anno la morte di circa 150.000 donne in tutto il mondo. Trattandosi di una malattia difficile da diagnosticare durante le prime fasi, in quanto presenta sintomi aspecifici, quando viene scoperta è spesso ormai tardi per frenarne l’evoluzione.
Un nuovo esame del sangue
Il team guidato da James Paton, direttore del Centro malattie infettive di Adelaide, ha ricreato una nuova versione della tossina in grado di reagire con il polisaccaride. Dalla ricerca, pubblicata sulla rivista medica Biochemical and Biophysical Research Communications, sono emersi dati significativi sul livello di polisaccaride, che hanno dimostrato che nel 90% dei campioni di sangue la malattia è ancora al primo stadio. Nei campioni di sangue di donne sane, invece, non sono stati rilevati tali dati.
La svolta per il futuro
Per James Paton questo test rappresenta un punto di svolta nella battaglia contro il tumore alle ovaie poiché intervenendo ai primi stadi vi sono più opzioni per il trattamento e tassi di sopravvivenza sono più elevati.