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Nuovi progressi nella messa a punto di un vaccino contro il tumore al seno: la notizia arriva da uno studio realizzato dai ricercatori del Moffitt Cancer Center (Tampa, Florida), guidati da Brian Czerniecki, che stanno lavorando alla realizzazione di un preparato da somministrare sotto forma di vaccino: potrebbe aiutare a combattere la neoplasia nelle pazienti con un tumore al seno in stadio precoce e caratterizzato da alti livelli della proteina HER2.
Tumori più aggressivi
La proteina HER2 è presente ad alti livelli in quasi il 25% di tutte le tipologie di tumore al seno (motivo per il quale questi tumori al seno sono detti “HER2 positivi”) e risulta associata a neoplasia aggressiva e cattiva prognosi. I ricercatori del Moffitt avevano già dimostrato, in studi precedenti, che le cellule immunitarie hanno difficoltà a riconoscere come nocive le cellule tumorali che esprimono alti livelli di HER2: questo sarebbe proprio uno dei motivi che fa sì che i tumori al seno HER2 positivi siano particolarmente invasivi. Allo stesso tempo, spiegano gli studiosi, ciò ha suggerito che le strategie che puntano a stimolare il sistema immunitario a riconoscere le cellule neoplastiche HER2 positive possano dunque essere opzioni di trattamento efficaci per combattere questa neoplasia.
Risposte positive in una donna su quattro
Il team di ricercatori ha sviluppato un vaccino che aiuta il sistema immunitario a riconoscere la proteina HER2 nelle cellule tumorali della mammella e a prenderle di mira. Dai risultati pubblicati sulla rivista Clinical Cancer Research è emerso non solo che il vaccino è risultato ben tollerato (gli eventi avversi più comuni sono stati affaticamento e brividi), ma anche che in 13 pazienti delle 54 arruolate nella sperimentazione – ovvero quasi una su quattro – si è avuta risposta completa, ovvero l’assenza di malattia rilevabile all’interno di campioni chirurgici.