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È una delle paure principali delle donne che hanno avuto un tumore al seno curato con successo: “e se poi torna?”. In effetti, quello delle recidive è un rischio reale in tanti casi. Ma in futuro potrebbe essere più facile prevederlo. Un gruppo di ricercatori statunitensi e britannici, infatti, ha messo a punto un test personalizzato in grado di una donna curata per questa malattia.
Un test di ultimissima generazione
Il test è stato creato da un team di studiosi dell’Arizona State University, della City of Hope (California), della Mayo Clinic (Minnesota) e del Cancer Research UK Cambridge Institute (Regno Unito), che hanno poi condotto uno studio su 33 persone per testarne l’efficacia. I risultati sono pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine. L’esame, che è stato chiamato Tardis (Science Translational Medicine), consente di compiere un’analisi di laboratorio molto accurata su un piccolo campione di sangue prelevato nelle donne e anche negli uomini con tumore al seno. Attraverso tecnologie di altissima generazione, estraneamente sofisticate, permette di individuare specifiche mutazioni del Dna() che potrebbero aiutare a capire se il paziente è a rischio di recidiva oppure no.
Risultati incoraggianti
Per il momento, il test personalizzato è stato utilizzato solo su un piccolo gruppo di persone e non è stato validato: serviranno ulteriori studi per capire se è realmente efficace. Tuttavia, secondo i ricercatori, è probabile che in futuro potrà essere impiegato per monitorare come le donne rispondono alle cure e per identificare eventuali ricadute in fase iniziale. Dai primi risultati, pare che abbia un’affidabilità fino a 100 volte maggiore nel rintracciare le cellule malate presenti ancora nel sangue rispetto ad altri esami di biopsia liquida simili usati finora. Il prossimo step della sperimentazione consisterà nell’utilizzare il test su centinaia di donne con tumore al seno e nel verificare la sua utilità e attendibilità nel calcolare il rischio di recidiva.