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Sono sempre più numerose le donne che, in caso di grave forma tumorale al seno, optano per la mastectomia. Però, anche in presenza di tumore al seno triplo negativo (la variante più aggressiva) esisterebbe la possibilità di sottoporsi a un intervento chirurgico meno invalidante. Ma perché le donne oggi scelgono la mastectomia?
Bocciata la chirurgia conservativa
Per analizzare questa scelta femminile, prendiamo in considerazione uno studio americano pubblicato sulla rivista Annals of Surgery. Delle pazienti affette da questo tipo di tumore, ben il 31% ha scelto di asportare tutta la mammella. Tutto ciò nonostante sia possibile ricorrere a una chirurgia di tipo conservativo, dopo aver ridotto le dimensioni del tumore notevolmente grazie alla chemioterapia (per il 90% delle donne trattate con i farmaci).
La paura di non farcela
Uno dei motivi che fa scegliere alle donne la mastectomia è, probabilmente, la paura di non guarire completamente dal tumore, anche se la comunità scientifica sottolinea l’efficacia dell’abbinamento di chemioterapia e chirurgia conservativa (che asporta una limitata area del tessuto mammario). Nello specifico, come sottolinea David Ollila direttore del Breast Program al Lineberger Cancer Center del North Carolina, sono numerosi i farmaci di successo in questo senso: l’aggiunta di carboplatino e bevacizumab alla terapia chemioterapica standard, infatti, permette di ridurre davvero notevolmente le dimensioni del tumore rendendo sicura l’asportazione in senso conservativo.
Quali motivazioni
Paolo Veronesi, direttore della Senologia Chirurgica all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, cerca di analizzare i motivi che sottendono alla scelta femmine di ricorrere alla mastectomia. Questa tendenza, secondo il professore, è in continua crescita in tutta Europa e non solo negli Stati Uniti. Una delle motivazioni potrebbe essere la consapevolezza di essere predisposte al cancro al seno per familiarità (è stata dimostrata la correlazione tra incidenza del tumore alla mammella e particolari mutazioni genetiche).
Diagnostica più precisa
Mentre in passato l’area del tessuto mammario colpita da tumore era evidenziabile in maniera piuttosto circoscritta, oggi è possibile individuare la zona malata con maggiore ampiezza e notare focolai che prima sfuggivano alla diagnosi. Come spiega PierFranco Conte, direttore dell’Unità di Oncologia Medica 2 all’Istituto Oncologico Veneto di Padova, nel momento della scelta del tipo di intervento, vanno presi in considerazione tutti questi elementi.
Mastectomia e ricostruzione all’avanguardia
Qualche anno fa, mastectomia significava quasi mutilazione. Oggi, grazie a innovative tecniche chirurgiche, asportazione della mammella e ricostruzione sono diventate una sorta di garanzia per la donna. Infatti, il più delle volte si riescono a conservare sia la pelle sia il capezzolo, ricostruendo immediatamente la mammella con una protesi in silicone. Questo tipo di intervento, a livello estetico, può dare risultati migliori rispetto alla chirurgia conservativa ed è, quindi, scelto anche dalle pazienti giovani.