Argomenti trattati
Per le donne giovani con il tumore al seno in fase avanzata arriva una nuova terapia: la molecola Ribociclib che, unita alla cura standard, aumenterebbe notevolmente le probabilità di sopravvivenza.
70% in più di sopravvivenza
Ad affermarlo è lo studio MONALEESA-7 fase III, effettuato su un campione di 672 giovani pazienti seguite da circa tre anni e presentato al congresso dell’Asco (Società americana di oncologia clinica). Questo studio è stato pubblicato anche sul New England Journal of Magazine. Dopo 42 mesi di terapia con il nuovo farmaco, il tasso di sopravvivenza per le donne di età compresa tra i 20 e i 59 anni sarebbe aumentato del 70%, contro il 46% di quelle curate con la terapia endocrina standard.
Per una migliore qualità della vita
L’effetto della nuova molecola sarebbe quello di inibire gli enzimi che favoriscono la proliferazione delle cellule tumorali, riducendo il rischio di morte al 30%. Grazie alla sua bassa tossicità, inoltre, permetterebbe di condurre una vita normale e al tempo stesso di continuare le cure, con l’obiettivo di evitare o almeno posticipare il ricorso alla chemioterapia.
Effetti collaterali ridotti
Il nuovo farmaco ha inoltre un impatto positivo soprattutto sulla qualità di vita delle donne giovani, che sono mamme con bambini piccoli o impegnate nel mondo del lavoro. Gli effetti collaterali, ad esempio, sono molto ridotti e non c’è caduta dei capelli. Un passo molto importante, che ha come scopo quello di rendere il tumore al seno in fase avanzata una malattia cronica con cui è possibile convivere per anni. Un obiettivo che gli esperti sperano possa essere esteso a tutti i tipi di cancro al seno e alle fasce delle donne più giovani.