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A rivelare il pericoloso legame tra lavoro e ictus è uno studio della Angers University di concerto con l’Istituto Nazionale Francese di Salute e Ricerca Medica, che ha evidenziato come superare regolarmente la soglia delle dieci ore lavorative al giorno abbia un’azione nociva sull’organismo, portando con maggiore facilità ad andare incontro a ictus.
Il macrostudio
I ricercatori hanno perso in esame età, sesso, fumo e ore lavorative di 143.592 soggetti di età compresa tra i 18 e i 69 anni. I casi di ictus sono stati lo 0,9% (1.224), il 29,6% (42.542) del campione ha ammesso di aver superato le dieci ore giornaliere di lavoro per oltre cinquanta giorni l’anno, il 10,1% (14.481) di aver tenuto un elevato ritmo lavorativo per oltre dieci anni. Dall’analisi incrociata di questi dati si è visto come il rischio di ictus venga influenzato dal lavoro.
Dati inequivocabili
In particolare, chi lavora per oltre dieci ore al giorno per più di cinquanta giorni all’anno ha una probabilità di avere un ictus più alta di circa il 29%, percentuale che sale addirittura a circa il 45% quando si lavora troppo per dieci anni o più. Come sottolineato dal professor Alexis Descatha, che ha guidato la ricerca, il consiglio è quello di cercare di lavorare in modo più efficiente svolgendo i propri compiti entro turni di meno di dieci ore consecutive. Consiglio che il professor Descatha cercherà di imporre anche a se stesso.