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Il problema dell’antibiotico-resistenza sta diventando sempre più pressante. Si calcola che oggi ben 700.000 decessi all’anno siano causati da un’inefficacia di questi farmaci: se questo trend continuerà a crescere, potrebbero morire circa 9 milioni e mezzo di persone ogni anno. Ecco perché i ricercatori di tutto il mondo si stanno concentrando sullo sviluppo di nuove “armi” capaci di combattere i super batteri e l’antibiotico resistenza. Dall’Australia arriva una nuova arma: il latte dell’ornitorinco.
Colpa di un cattivo uso
Molte persone considerano gli antibiotici una sorta di panacea, in grado di curare tantissime malattie diverse . In realtà, essi sono efficaci solo nelle infezioni provocate dai batteri patogeni e in caso di interventi chirurgici e odontoiatrici, per evitare complicazioni post operatorie. Sono del tutto inutili, invece, nelle patologie di altra natura, come quelle virali. Usarli quando non servono aumenta il rischio di sviluppare un antibiotico resistenza, che rende questi farmaci del tutto inefficaci.
Uno studio in più tappe
Ora un nuovo studio condotto da un’équipe di studiosi australiani, della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (Csiro), agenzia federale australiana per la ricerca scientifica, pubblicato sulla rivista Structural Biology Communications, apre nuove speranze contro l’antibiotico resistenza. Gli autori, infatti, hanno scoperto che il latte dell’ornitorinco contiene una proteina dalle spiccate proprietà antibatteriche. L’ornitorinco è un animale australiano, con un becco simile a quello dell’anatra e una dimensione paragonabile a quella di un castoro. Si tratta di un mammifero che depone le uova e produce latte per nutrire i propri piccoli. Ebbene, questo latte è prezioso non solo per i cuccioli.
Antibatterico per natura
Qualche anno fa i ricercatori avevano già notato che è in grado di combattere i batteri, ora hanno capito anche le ragioni. In che modo? Attraverso strumenti di biologia molecolare che hanno permesso di decifrare la sua struttura, unica e mai vista prima nelle oltre 100.000 proteine finora note. Ebbene, il latte di questi animali ne sarebbe ricco, perché è contenuto nella pancia ed esce sudando: una cosa che potrebbe facilmente contaminarlo con batteri pericolosi. È per questo motivo, secondo i ricercatori, che il latte ha sviluppato quest’arma di difesa “che ha delle proprietà antibatteriche uniche, che potenzialmente possono salvare vite” ha commentato Janet Newman, coordinatrice dello studio.