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Con l’estate torna come sempre il problema di quanto sia possibile stare al sole senza danneggiare la pelle e la salute dell’intero organismo. Uno studio dell’Università di Valenza si è soffermato in modo particolare sulla produzione di vitamina D, fondamentale per proteggere le ossa e rafforzare il sistema immunitario, che rappresenta l’effetto più importante dell’esposizione ai raggi.
Da 10 minuti a 2 ore
La ricerca ha verificato che la giusta dose di sole necessaria per produrre la vitamina D varia da stagione a stagione: se in primavera e in estate bastano dai dieci ai venti minuti di esposizione, in inverno bisognerebbe stare al sole per circa due ore. Il che è piuttosto difficile e conferma il fatto ben noto che gli abitanti dei Paesi i cui climi non consentono una prolungata esposizione al sole soffrono di una carenza di vitamina D. Ma lo studio ha dimostrato che anche nei Paesi dal clima più temperato, come Italia e Spagna, in inverno può mancare la giusta dose di sole per sintetizzare la vitamina D. Del resto l’esposizione al sole è necessaria per fare buona scorta di una vitamina che è presente solo in pochi alimenti in particolare pesci grassi come il salmone, le uova, i latticini e i funghi.
In inverno servono gli integratori
L’équipe di Valencia ha analizzato l’impatto dei raggi nella città spagnola sempre intorno a mezzogiorno per quattro mesi l’anno, calcolando anche quanta percentuale di pelle viene in genere esposta, il 25% durante i mesi più caldi e il 10% in inverno. Prendendo come dose giornaliera di vitamina D le 1000 IU suggerite, si è visto che a gennaio occorrono 130 minuti di sole per produrla contro 11 ad aprile, 7 a luglio e 31 ad ottobre. Lo studio, oltre a verificare la giusta dose di sole necessaria nelle varie stagioni per sintetizzare la vitamina D, si è occupato anche di quanto in fretta l’esposizione possa causare l’eritema: pur non potendo generalizzare per via delle variabili legate al tipo di pelle, i dati dicono che a gennaio ci si può esporre fino a 150 minuti senza pericoli, ad ottobre 69 mentre si scende a 44 in aprile e a 29 a luglio. Bisogna tener conto che questi calcoli sono stati effettuati su una pelle non protetta, l’ennesima conferma che per stare al sole in sicurezza è necessario applicare sempre una crema solare con un indice protettivo tanto più alto quanto più chiara è la pelle. Gli esperti spagnoli hanno, infine, concluso che tra novembre e febbraio non è possibile prendere la giusta dose di sole per sintetizzare la vitamina D: è necessario quindi assumere integratori sotto controllo medico.