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Quando si parla delle cause che possono scatenare la sinusite, in pochissimi pensano ai denti. Quasi nessuno, infatti, sa che i microrganismi che arrivano fin nei seni paranasali scatenandone l’infiammazione possono provenire anche da infezioni che nascono in bocca. Eppure, è così.
Un’infiammazione localizzata
La sinusite è un’infiammazione acuta o cronica dei seni paranasali, le cavità che contengono aria situate all’interno delle ossa del cranio al di sopra e lateralmente al naso, a livello degli zigomi. I sintomi più comuni della malattia sono: naso chiuso; forte mal di testa, tosse con catarro; secrezioni di muco giallastro; scolo faringeo (le secrezioni nasali scendono verso la gola anziché verso le narici); voce nasale; dolore alla fronte o alla guance.
Microrganismi nocivi
Come molte infiammazioni, anche la sinusite è scatenata da microrganismi patogeni. Tipicamente, infatti, in caso di malattia, il muco ristagna in grande quantità all’interno dei seni paranasali, diventando un terreno di coltura per batteri, virus o funghi che dal naso o dalla gola possono raggiungere i seni paranasali, per esempio in presenza di tosse o raffreddore. Questi nemici possono provenire anche dalla bocca e, più in particolare, da infezioni nate a livello di denti e gengive.
Il parere dell’esperto
Molto frequentemente le radici di molari e premolari superiori finiscono proprio in prossimità del seno mascellare. Ebbene, “se uno di questi denti si infetta, l’infezione può facilmente diffondersi fino al seno mascellare. A questo punto si può instaurare una sinusite cosiddetta odontogena (secondaria), e non di rado il paziente non è consapevole della reale causa dei suoi sintomi che piuttosto riferisce a problemi delle vie respiratorie o a problemi allergici” ha spiegato Cristiano Tomasi, associato presso il dipartimento di Parodontologia all’Università di Göteborg (Svezia) e membro della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIDP).
Diagnosi difficile
La sinusite che deriva da un’infezione dei denti non sempre viene riconosciuta, perché la persona non avverte alcun fastidio a livello della bocca. Ma l’unica soluzione davvero efficace consiste nell’intervenire sul dente infetto, se necessario anche con la devitalizzazione, cioè l’eliminazione del nervo nella radice del dente, rimuovendone la polpa.