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Contro la clamidia la cura è un vaccino e a dirlo è un gruppo di ricercatori dell’Harvard Medical School in uno studio pubblicato sulla rivista “Science”. Hanno, infatti, messo a punto un vaccino per prevenire questa infezione. Un tentativo analogo era stato fatto circa 50 anni fa ma si era concluso con un fallimento.
Il nuovo vaccino funziona
Rispetto al passato, i nuovo vaccino sembra favorire il riconoscimento dei batteri della clamidia e la loro eliminazione. Per ora l’esperimento è avvenuto in laboratorio. Afferma Ulrich von Andrian, autore dello studio: “I topi che hanno ricevuto il vaccino cSAP hanno eliminato la clamidia molto rapidamente e completamente rispetto agli animali che avevano sviluppato l’immunità naturale dopo una precedente infezione”.
Che cos’è la clamidia
La clamidia è una malattia sessualmente trasmissibile che spesso non ha sintomi evidenti. È provocata dal batterio Chlamydia trachomatis, che si trasmette con i rapporti sessuali ed è una delle infezioni sessualmente trasmesse più diffuse nel mondo, soprattutto nelle donne al di sotto dei 25 anni. La clamidia può essere trasmessa attraverso rapporti vaginali, anali e orali. Se uno dei due partner è infetto, le probabilità di trasmissione sono del 20% e la durata media dell’infettività, se l’infezione non è curata, può arrivare fino a un anno. Spesso è trasmessa dalla madre infetta al neonato al momento del parto.
Come si manifesta
Nelle donne compaiono perdite vaginali, sanguinamento intermestruale o dopo i rapporti, dolori al basso ventre e durante i rapporti sessuali e disturbi urinari. Nell’uomo, invece, i sintomi della clamidia sono bruciori urinari, fuoriuscita di liquido dalla punta del pene, arrossamento del glande, dolore e gonfiore dei testicoli.
I numeri dell’infezione
Ogni anno si contano nel mondo oltre 90 milioni di nuovi casi di clamidia. Questa infezione può danneggiare le tube di Falloppio, attraverso cui gli ovuli fecondati raggiungono l’utero per annidarsi, e può portare all’infertilità. Se non trattata tempestivamente questa malattia può rimanere attiva nel corpo per circa 14 mesi, durante i quali può provocare malattie infiammatorie pelviche e sterilità.
Altre conseguenze
La clamidia può anche essere una causa comune di gravidanza ectopica o extrauterina: l’ovocita viene fecondato fuori dall’utero e si conclude con un aborto nei primi tre mesi di gravidanza. Inoltre, la clamidia è la causa principale di cecità nei Paesi in via di sviluppo perché può infettare gli occhi.