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Facile come fare l’esame delle urine e, soprattutto, non invasivo né fastidioso. Molto presto la diagnosi del papilloma virus si potrà fare senza sottoporsi al pap test, ma, appunto con semplice esame di laboratorio. È una novità molto importante, in particolare per invogliare le più giovani a sottoporsi al test, visto che il papilloma virus (Hpv) causa la maggior parte dei tumori al collo dell’utero.
Efficace come il pap test
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal, questo tipo di test, pur non essendo così accurato come il pap test che permette di esaminare direttamente il materiale biologico prelevato dall’utero, è comunque efficace. I dati che lo affermano sono ricavati da 14 ricerche precedenti, che hanno coinvolto 1.443 donne, e hanno permesso agli esperti diretti da Neha Pathak, della London School of Medicine, di concludere che l’esame delle urine permette di individuare correttamente la presenza del virus nell’87 per cento dei casi positivi al test Hpv, con una sensibilità migliore con le urine raccolte al mattino appena sveglie.
Ora si analizzano le cellule dell’utero
Oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, per diagnosticare il papilloma virus si ricorre ancora al pap test tradizionale in cui si analizzano le cellule prelevate dalla parete uterina, alla ricerca di alterazioni morfologiche e non si fa sul materiale biologico direttamente un test per il papilloma virus. Le ricerche hanno dimostrato anche che il test Hpv, seguito da un pap test tradizionale in caso di positività, è più efficace nel prevenire i tumori dell’utero e può permettere di allungare da 3 a 5 anni il periodo che intercorre fra un’analisi e la successiva. Per questo motivo alcuni Paesi, e anche diverse Regioni italiane, hanno già iniziato a proporlo.
Molte lo evitano ancora
L’osservazione di Pathak, però, è che c’è una certa resistenza da parte delle donne, e in particolare delle più giovani, a sottoporsi al pap test, vissuto come un esame imbarazzante e spesso anche fastidioso e doloroso. Per questo motivo spesso si trascura la prevenzione. “Accanto a un’indifferenza crescente nei riguardi della prevenzione, osservata nelle giovani donne, è ben documentato che a costituire ostacoli allo screening sono anche difficoltà pratiche e fattori di tipo emozionale” conferma Henry Kitchener, ginecologo dell’Università di Manchester, autore di un editoriale su Bmj. Per questo, sostengono gli autori della ricerca, “un esame non invasivo facilmente accessibile e accettabile per le donne, come la ricerca del papilloma virus nelle urine, potrebbe far aumentare l’aderenza allo screening”.
Fonti / Bibliografia
- Accuracy of urinary human papillomavirus testing for presence of cervical HPV: systematic review and meta-analysis | The BMJObjective To determine the accuracy of testing for human papillomavirus (HPV) DNA in urine in detecting cervical HPV in sexually active women.Design Systematic review and meta-analysis.Data sources Searches of electronic databases from inception until December 2013, checks of reference lists, manual searches of recent issues of relevant journals, and contact with experts.Eligibility criteria Test accuracy studies in sexually active women that compared detection of urine HPV DNA with detection of cervical HPV DNA.Data extraction and synthesis Data relating to patient characteristics, study context, risk of bias, and test accuracy. 2×2 tables were constructed and synthesised by bivariate mixed effects meta-analysis.Results 16 articles reporting on 14 studies (1443 women) were eligible for meta-analysis. Most used commercial polymerase chain reaction methods on first void urine samples. Urine detection of any HPV had a pooled sensitivity of 87% (95% confidence interval 78% to 92...