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A sostenerlo è uno gruppo di ricercatori della Pennsylvania State University in uno studio pubblicato sul “Journal of American Heart Association”. Secondo gli autori, il tè rallenterebbe la fisiologica diminuzione del colesterolo “buono” (l’Hdl), associata all’invecchiamento, con il vantaggio di proteggere il cuore, riducendo dell’8% il rischio cardiovascolare.
La ricerca su oltre 80.000 persone
Al termine dell’analisi del vasto campione, appartenente alla comunità Kailuan di Tangshan in Cina, è emerso che il legame tra una maggior consumo di tè e una diminuzione inferiore del colesterolo Hdl è più pronunciato negli uomini e nelle persone che presentavano in genere fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache, come l’uso di tabacco, un più alto indice di massa corporea e bassi livelli di attività fisica.
Verde o nero?
L’esperimento ha rivelato che il tè verde possiede un effetto leggermente più forte di quello nero, anche se entrambi sono ricchi di polifenoli e catechine, due composti antiossidanti riconosciuti per le loro proprietà antinfiammatorie.
Necessari altri approfondimenti
L’American Heart Association ha comunque richiesto ulteriori conferme, in quanto l’esperimento condotto avrebbe dei limiti e in particolare è basato su informazioni auto-riferite sul consumo settimanale o mensile di tè e sull’assenza di dati dietetici chiave, come l’assunzione di frutta, verdura, carne e cereali integrali.