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I dati raccolti dalla Società Urologica Italiana (Siu) attraverso la campagna #Controllati 2017 parlano chiaro: la prostata può diventare un problema non solo per gli anziani. Tra le cause rientrano fattori come glicemia, trigliceridi e alti valori di colesterolo e pressione. È, infatti, sufficiente che una sola di queste misure sia sballata per raddoppiare le probabilità di incorrere in problemi alla prostata. In caso di ipertensione, il rischio di ipertrofia prostatica benigna (lpb) sale di due volte e mezzo.
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Condotta con il supporto non condizionante di Menarini, #Controllati 2017 ha permesso a più di 10.000 italiani di sottoporsi a una visita specialistica. L’analisi dei dati raccolti su un campione di circa 2.400 uomini ha confermato come l’età rappresenti un fattore importante in tema di problemi alla prostata. I dati parlano chiaro. Il 10% dei quarantenni presenta sintomi precoci di lbp, mentre tra i 50 e i 60 anni l’incidenza è del 30%, la percentuale sale al 60% negli ultra settantenni. Nei più giovani gioca un ruolo fondamentale l’attività fisica costante, in grado di ridurre del 40% il rischio di ammalarsi.
I fattori di rischio
L’indagine ha permesso di individuare i fattori di rischio per la prostata. La probabilità di andare incontro a problemi sale del 57% nei diabetici, del 50% in caso di pressione alta e del 37% con elevati valori di colesterolo e trigliceridi. Esattamente come il diabete, fumare più di 10 sigarette al giorno provoca un incremento del rischio del 57%. I dati raccolti mostrano come, tra i più giovani, i fattori di rischio più frequenti siano riconducibili a ipertensione (30%) e colesterolo (24%). A destare preoccupazione è l’alta percentuale di soggetti sotto i 50-60 anni interessati da disturbi urinari che, tra gli under 40, si assesta intorno al 34%. Con bruciori urinari per gli under 30 e problemi di nicturia, frequenza e sensazione di non totale svuotamento per gli uomini tra i 30 e i 40 anni.
Prevenzione fin da giovani
La prevenzione aiuta anche a scongiurare disturbi sessuali come la disfunzione erettile, che ha un’incidenza doppia negli uomini affetti da lpb. Un importante aiuto arriva dal praticare regolarmente sport e tenere sotto controllo i parametri cardiometabolici. Nei giovani, l’attività fisica risulta particolarmente efficace, allontanando il rischio di prostatiti quattro volte più efficacemente che negli over 50.