Previeni l’emicrania con l’olio di oliva e il pesce

Silvia Camarda A cura di Silvia Camarda Pubblicato il 18/11/2021 Aggiornato il 18/11/2021

Una dieta ricca di acidi grassi Omega 3, presenti soprattutto nel pesce e nell'olio di oliva, potrebbero aiutare a prevenire l’emicrania e migliorare la terapia farmacologica

Previeni l’emicrania con l’olio di oliva e il pesce

Buone notizie per chi soffre di emicrania. Secondo un recente studio pubblicato sul British Medical Journal, una dieta più ricca del solito di acidi grassi Omega 3, presenti soprattutto in pesce e olio d’oliva, potrebbe essere di supporto alle terapie farmacologiche del mal di testa per ridurne gli attacchi.

Uno studio su quasi 200 persone sofferenti

È stato preso in esame un campione di 182 persone, di cui l’88% rappresentato da donne con età media di 38 anni. Tutti soffrivano di emicrania, con una frequenza variabile tra i 5 e i 20 giorni al mese. In modo casuale sono stati creati tre gruppi ai quali è stata assegnata una delle seguenti tre diete:

·         una di controllo senza variazioni di acidi grassi;

·         una di intervento con più Omega 3 e con riduzione di Omega 6;

·         una di intervento con più Omega 3 e senza riduzione di Omega 6.

Meno episodi e più brevi

Anche se l’intensità del dolore era rimasta alta, rispetto alla dieta di controllo, le due diete di “intervento” avevano:

1.       ridotto gli episodi di emicrania da 2 a 4 mese;

2.       ridotto la durata degli attacchi con benefici maggiori in chi aveva seguito il regime alimentare con meno Omega 6.

Questo si è verificato sia negli individui con forme episodiche di emicrania, sia in quelli che soffrono di forme croniche.

Merito delle ossilipine?

Gli acidi grassi sono precursori delle ossilipine, molecole che in modelli preclinici hanno dimostrato di partecipare ad uno dei numerosi sistemi coinvolti nella regolazione del dolore.

Per il neurologo Bruno Colombo, responsabile del Centro Cefalee e Algie Facciali dell’Irccs Ospedale San Raffaele, visti questi risultati  “promettenti”, è necessario approfondire con altre ricerche su campioni più numerosi e con tempi di indagine più lunghi (almeno 6 – 12 mesi) per dimostrare che il regime alimentare sperimentato possa supportare la terapia farmacologica senza, comunque, considerarlo come una cura a sé.

In effetti nella maggior parte dei soggetti emicranici si deve personalizzare la terapia farmacologica anche perché intervengono tanti fattori, come quelli genetici, ormonali e psicologici, diversi in ciascun individuo.

Alimenti “detonatori”

Anche se in alcuni pazienti non esiste una correlazione dieta-emicrania, è riconosciuto che alcuni cibi siano “amici” del mal di testa. I più noti sono il cioccolato e il vino rosso.

Consigli contro l’emicrania

Il dottor Colombo suggerisce di:

·       tenere un diario alimentare per poter aiutare il medico a trovare un possibile legame tra dieta e mal di testa e a personalizzare il regime alimentare;

·       mangiare a orari regolari;

·       evitare digiuni prolungati;

·       praticare meditazione per migliorare la percezione del proprio corpo;

·       rispettare un ritmo di vita regolare come ore di sonno, lavoro, sport;

·       non forzare le posture.

 

Forse non sapevi che…

L’emicrania è tra le maggiori cause di disabilità nel mondo per il suo impatto elevato sulle attività sociali, lavorative e familiari. In Italia, il 12% ne soffre, maggiormente le donne (tre volte in più rispetto agli uomini).

Fonti / Bibliografia

  • Dietary alteration of n-3 and n-6 fatty acids for headache reduction in adults with migraine: randomized controlled trial | The BMJObjective To determine whether dietary interventions that increase n-3 fatty acids with and without reduction in n-6 linoleic acid can alter circulating lipid mediators implicated in headache pathogenesis, and decrease headache in adults with migraine.Design Three arm, parallel group, randomized, modified double blind, controlled trial.Setting Ambulatory, academic medical center in the United States over 16 weeks.Participants 182 participants (88% women, mean age 38 years) with migraines on 5-20 days per month (67% met criteria for chronic migraine).Interventions Three diets designed with eicosapentaenoic acid (EPA), docosahexaenoic acid (DHA), and linoleic acid altered as controlled variables: H3 diet (n=61)—increase EPA+DHA to 1.5 g/day and maintain linoleic acid at around 7% of energy; H3-L6 diet (n=61)—increase n-3 EPA+DHA to 1.5 g/day and decrease linoleic acid to ≤1.8% of energy; control diet (n=60)—maintain EPA+DHA at <150 mg/day and linoleic acid at around 7% of ener...
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza indietro di 5 giorni secondo l’ecografia e rispetto all’atteso

15/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Una differenza di appena 5 giorni tra la settimana di gravidanza individuata in base al calcolo ostetrico (che conta le 40 settimane di gravidanza a partire dalla data di inizio dell'ultima mestruazione) e quanto rilevato dall'ecografia non è significativa, tant'è che non suggerisce di ridatare la gravidanza....  »

Raffreddore perenne e tosse in un bambino di 10 anni

14/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Per quanto strano possa sembrare, a volte certi sintomi manifestati da un bambino già grandicello sono psicosomatici, cioè sono causati da un problema di tipo emotivo-comportamentale.   »

Quanti carboidrati al giorno durante la gravidanza?

11/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Rosa Lenoci

In generale, per le donne in gravidanza, si consiglia un apporto di carboidrati che varia dal 45 al 60% dell'apporto calorico totale giornaliero. Questo significa che se una donna in attesa ha un fabbisogno di 2.200 Kcal al giorno, tra 990 e 1.320 Kcal dovrebbero provenire dai carboidrati.  »

Fai la tua domanda agli specialisti