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I medici hanno sempre riconosciuto un ruolo importante alla vitamina D, ma la conferma dei suoi benefici non solo per la salute delle ossa e dei muscoli e per aumentare le difese immunitarie, ma anche come prevenzione per il tumore al colon, arriva da una ricerca internazionale e pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute.
Più vitamina D, meno rischi
La ricerca ha coinvolto 5.700 persone malate di tumore al colon-retto e 7.100 casi di controllo, analizzati per quasi sei anni. Durante questo periodo di tempo, in coloro che presentavano basse concentrazioni di vitamina D nell’organismo è stato registrato un rischio maggiore del 31% di ammalarsi. Al contrario, i pazienti con alti livelli di vitamina D avevano un rischio inferiore di circa il 27%. I livelli raccomandati per la salute delle ossa potrebbero essere inferiori a quelli ottimali per la prevenzione del tumore del colon.
Un aiuto per il sistema immunitario
Un’altra ricerca della Queen Mary University di Londra riguarda le virtù della vitamina D: secondo i ricercatori, che hanno analizzato i dati di oltre 11mila persone coinvolte in 25 sperimentazioni, scongiurare un deficit di questa vitamina ridurrebbe di circa il 12 per cento il rischio di infezioni acute delle vie respiratorie: meno bronchiti, tracheiti e perfino raffreddori. Sembra esistere una correlazione fra bassi livelli nel sangue di vitamina D e innumerevoli patologie, da quelle cardiovascolari alle metaboliche, da malattie neurologiche come la sclerosi multipla a problemi respiratori come l’asma. Tutto sembra dipendere dalla sua azione di modulazione del sistema immunitario.
Come farne scorta
Se si è a rischio di sviluppare un tumore al colon retto conviene farsi prescrivere dal proprio medico un integratore specifico. Poi basta eseguire un esame del sangue che ne accerta la quantità circolante. Una dieta varia, bilanciata, ragionevolmente calorica unita all’esposizione al sole (con le dovute precauzioni, nelle ore in cui non si rischiano scottature!) in genere basta, almeno per gli adulti sani, per consentire all’organismo di sintetizzare una quantità di vitamina D sufficiente al fabbisogno. Per quanto riguarda le fonti alimentari, pochi sono gli alimenti che la contengono in grande quantità: tra questi l’olio di fegato di merluzzo, il germe di grano, il salmone, lo sgombro, il tuorlo d’uovo.