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La pressione del sangue è la forza esercitata dal sangue sulle pareti dei vasi sanguigni mentre scorre al loro interno. Non si tratta, dunque, di un qualcosa nocivo a priori, anzi. Il problema è quando supera determinate soglie: se è troppo alta, infatti, sottopone il cuore a un lavoro eccessivo e i vasi a tensione e logorio. S parla in questo caso di ipertensione. Tradizionalmente sono sempre stati considerati elevati valori superiori a 140 millimetri di mercurio o mmHg (l’unità di misura della pressione) per quanto riguarda la pressione massima o sistolica e a 90-100 mmHg per la pressione minima o diastolica. Le nuove linee guida dell’American heart association (Aha), però, hanno cambiato di recente questi parametri di riferimento.
Importanti gli altri fattori di rischio
In realtà, occorre specificare che già da qualche anno gli esperti preferiscono non essere troppo rigidi sull’interpretazione dei valori della pressione del sangue. Infatti, per capire la reale predisposizione alle malattie cardiovascolari, è bene considerare non solo l’eventuale presenza di ipertensione, ma il profilo globale di rischio dell’individuo. Per esempio, se ci sono altri fattori critici, come diabete, insufficienza renale o eventi cardiaci passati (tipo ictus o infarto), le conseguenze negative possono essere innescate anche da valori pressori inferiori a quelli considerati classicamente alti.
La revisione dopo tre anni di lavoro
Le nuove Linee guida dell’American heart association (Aha), pubblicate sulla rivista medica Hypertension, potrebbero ampliare ulteriormente la fetta di persone colpite da ipertensione. I 21 membri dell’associazione, infatti, hanno abbassato le soglie di riferimento, portandole a 120 millimetri mmHg per la massima e a 80 mmHg per la minima. Gli esperti americani hanno spiegato che sono arrivati a questa conclusione dopo aver analizzato centinaia di studi e aver lavorato sulla materia per tre anni. Lo scopo di questo abbassamento è aiutare le persone a prendersi cura della propria salute, adottando tutte le misure preventive e curative necessarie per tenere sotto controllo la pressione del sangue ed evitare di sviluppare ipertensione.
Più diagnosi di ipertensione
“D’ora in avanti l’ipertensione, problema che colpisce sempre più spesso anche bambini e adolescenti sarà diagnosticata a un numero maggiore di persone e saranno prescritti più farmaci, ma questo permetterà di salvare delle vite e di risparmiare denaro, prevenendo più ictus, eventi cardiovascolari e insufficienza renale. Per salvaguardare i conti del sistema sanitario, conviene a tutti prevenire e trattare precocemente questa malattia” hanno concluso gli autori.