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Il tumore ovarico è uno dei tumori più aggressivi nel sesso femminile. Per questo la ricerca non si ferma e, oltre che sui progressi in campo terapeutico, gli esperti stanno puntando moltissimo sulla prevenzione. Ebbene, proprio su quest’ultimo fronte recentemente si è avuta una conferma importante: la pillola anticoncezionale ha un ruolo protettivo molto spiccato, tanto che il suo utilizzo può contribuire in modo determinante a ridurre la mortalità per questa malattia.
Conferme dall’ultimo studio
L’ennesima prova dell’efficacia della pillola contraccettiva nella prevenzione del tumore ovarico arriva da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori italiani, dell’Università di Milano e dell’Irccs Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri, e pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Oncology. Gli autori hanno analizzato i dati di incidenza e di mortalità in molti Paesi europei e negli Usa, allo scopo di delineare un quadro approfondito della situazione.
In netto calo negli Usa
Dall’analisi è emerso che negli anni la mortalità per il tumore ovarico si è ridotta praticamente ovunque. In particolare, dal 2002 al 2012 in Europa è calata mediamente del 10%, passando da un tasso di 5,76 per 100.000 donne nel 2002 a uno di 6,19 nel 2012. Negli Usa è diminuita addirittura del 16%: da un tasso di 5,76 per 100.000 donne nel 2002 si è arrivati a uno di 4,85 nel 2012.
Un trend positivo
Gli studiosi hanno cercato di indagare le cause di questo calo, scoprendo che l’utilizzo della pillola ha giocato un ruolo importante. Lo dimostra anche il fatto che negli Stati Uniti, dove questo metodo anticoncezionale è usato da più tempo e in maniera più massiccia, la mortalità è scesa più che altrove. Oltre alla pillola, secondo gli esperti, ci sono altri due fattori che hanno agito in maniera positiva contro il tumore ovarico. Innanzitutto, le diagnosi sempre più precoci, che permettono cure più efficaci. In secondo luogo, un utilizzo più oculato e mirato delle terapie ormonali sostitutive in menopausa. Gli epidemiologici prevedono che il trend positivo continuerà almeno fino al 2020, mediamente del 15% in Usa e del 10% in Europa.