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Il vizio del fumo aumenta i costi per curare le gengive e il rischio di aggravare la parodontite rendendo le cure dentistiche più care e forse anche meno efficaci. Uno studio iniziato nel 2014 presso la Queen’s University di Belfast ha messo a confronto i soldi spesi per le sigarette e quelli per curare la parodontite, sottolineando che qualora si smettesse di fumare, la spesa risparmiata per acquistare le sigarette coprirebbe i costi per il trattamento della parodondite. Luca Landi, presidente SIdP (Società Italiana di Parodontologia e Implantologia), spiega che curare le gengive prima che sia troppo tardi è molto più conveniente che curare la parodontite in fase avanzata.
Soldi in fumo
Si è stimato che un fumatore incallito che fuma dalle 20 alle 40 sigarette al giorno, anche se va periodicamente dal dentista, ha un aumento dell’8,8% dei costi delle spese totali per curare la parodontite. Le spese salgono al 40% per i pazienti fumatori che hanno bisogno di una visita in più all’anno e di oltre il 71% per coloro che necessitano di due visite in più all’anno oltre che a un trattamento completo per la parodontite. Gli studiosi hanno inoltre stimato che i soggetti che fumano dalle 10 alle 40 sigarette al giorno spendono 18 volte di più rispetto a quanto avrebbero speso per una cura parodontale, mentre chi fuma 40 sigarette al giorno solo per circa 3 anni e mezzo dovrà sostenere cure dentistiche a vita per curare la parodontite.
I danni alle gengive
A livello del cavo orale il fumo accelera la parodontite con una progressiva perdita dell’osso intorno ai denti e rischio di caduta. Il fumo inoltre crea vasocostrizione, riducendo il flusso sanguigno alle gengive e aggravando così la malattia parodontale, oltre a rilasciare sostanze tossiche che riducono le difese immunitarie e favoriscono la proliferazione dei batteri patogeni all’interno della bocca.