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Che gli antinfiammatori non siano un toccasana se presi per lunghi periodi non è certo una novità. La lista degli effetti collaterali, però, potrebbe essere ancora più lunga di quanto si pensasse. Fra le conseguenze avverse dell’utilizzo prolungato di paracetamolo e ibuprofene, infatti, potrebbero esserci anche dei danni all’udito. A suggerirlo è un recente studio condotto da un team di ricercatori statunitensi, del Brigham and Women’s Hospital di Boston, pubblicato sull’American Journal of Epidemiology.
Due farmaci molto utilizzati
Il paracetamolo appartiene alla classe degli analgesici e antipiretici. È uno dei farmaci più utilizzati in assoluto per combattere febbre e dolori di varia natura, dal mal di testa al mal di gola. L’ibuprofene, invece, è un principio attivo che appartiene alla classe degli antinfiammatori non steroidi o Fans, medicinali utilizzati in tantissime problematiche differenti, tutte accumunate da un’infiammazione di base.
Oltre 50.000 donne sotto esame
La ricerca ha riguardato i dati di oltre 50mila donne, raccolti nell’ambito di un altro studio. Gli autori hanno preso in considerazione in particolare i dati relativi all’utilizzo dei farmaci. Lo scopo era capire se fra impiego di determinate molecole, come paracetamolo e ibuprofene, ed eventuali conseguenze avverse ci fosse una qualche relazione.
Udito più fragile
Dall’analisi dei risultati è emerso che nel periodo considerato 1 donna su 12 aveva fatto uso di paracetamolo o ibuprofene per due o più volte nel corso di una stessa settimana. Ebbene, queste donne hanno sviluppato più frequentemente una perdita di udito rispetto alle altre. Gli esperti hanno calcolato che, nella casistica considerata, il 5.5% delle perdite di udito è dipeso proprio dall’utilizzo prolungato di questi farmaci. Non solo. Sono giunti alla conclusione che le persone che ricorrono a paracetamolo e ibuprofene in maniera continuativa per circa sei anni presentano il 9% di sviluppare problemi uditivi anche gravi.
No per lunghi periodi
Alla luce di queste scoperte, gli esperti invitano a prestare più attenzione all’impiego di questi farmaci. Infatti, il loro utilizzo, anche se moderato ma prolungato nel tempo, può essere considerato a tutti gli effetti un fattore di rischio per la perdita dell’udito.