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La diffusione di cellule maligne in tutto il corpo, nota come metastasi, è la principale causa di mortalità nelle donne con cancro al seno. La speranza per il futuro sta in una nuova tecnica di terapia genica che potrebbe essere in grado di prevenirla. È quanto pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications da un gruppo di ricercatori guidati da Noam Shomron della Sackler School of Medicine dell’Università di Tel Aviv, in Israele.
Sequenze di acido nucleico
Secondo i ricercatori israeliani, iniettando nel tumore primario (la neoplasia al seno da cui potrebbero derivare delle metastasi) delle brevi sequenze di acido nucleico (i cosiddetti microRna), è possibile ridurre proprio la comparsa di metastasi. Scopo degli esperimenti era bloccare la capacità di una cellula tumorale di cambiare forma e di muoversi. Infatti, per formare le metastasi, le cellule del cancro alterano la struttura del loro scheletro interno per modificare la loro forma, entrare nei vasi sanguigni e lasciarsi trasportare fino agli organi in cui prolifereranno, formando nuove masse tumorali.
Il ruolo dei microRna
Come armi per controllare questo fenomeno sono stati scelti i microRna, noti per la loro capacità di regolare l’espressione dei geni; quelli scelti da Shomron e colleghi sono microRna in grado di agire su sequenze di Dna che, se mutate, possono contribuire alla comparsa delle metastasi. La terapia può essere utilizzata insieme alla chemioterapia per il trattamento del cancro al seno in fase iniziale, prima cioè che le metastasi si diffondano.
L’esperimento in laboratorio
Per identificare i microRNA specifici che svolgono un ruolo nella progressione del cancro al seno e che potrebbero quindi potenzialmente essere utilizzati per sopprimere le metastasi, i gruppi di ricerca hanno prima effettuate un’analisi approfondita di bioinformatica. Questi microRna sono stati iniettati nei tumori al seno dei topi, che sono stati sottoposti anche a chemioterapia. Tre settimane dopo, le analisi condotte hanno rilevato un numero molto ridotto di metastasi nei topi trattati con la terapia genica; in alcuni casi non è stata individuata nessuna nuova massa tumorale. Questi risultati potrebbero essere applicati all’uomo. L’idea è che se il tumore è diagnosticato in fase abbastanza precoce, oltre alla terapia primaria (chemioterapia), si potrebbe anche trattare con microRNA, così da prevenire la diffusione delle cellule cancerose che danno vita alle metastasi.