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Molti le considerano malattie prettamente maschili. Invece, l’infarto e le altre patologie cardiache costituiscono la prima causa di mortalità nel sesso femminile. Ecco perché l’Irccs cardiologico Monzino di Milano ha deciso di aprire un centro specialistico, il Monzino Women, dedicato proprio alla prevenzione e alla cura delle malattie cardiache femminili.
Poca attenzione al mondo femminile
Solo il 24% delle persone che partecipano agli studi sulle malattie cardiovascolari è donna. Del resto, i medici e i ricercatori stessi prestano scarsa attenzione ai fattori di rischio prettamente femminili. Anche la popolazione è poco sensibilizzata sui pericoli che corre il cuore delle donne e ha scarse informazioni su questo tema. Eppure in Italia le patologie cardiovascolari rappresentano circa il 43% di tutti i decessi nel sesso femminile, contro il 35% del sesso maschile.
Un ambulatorio per le donne a rischio
Il nuovo centro milanese si propone proprio di superare queste criticità. In che modo? In primo luogo dedicando un ambulatorio alle donne di 35-40 anni che non presentano alcun sintomo sospetto, ma che sono a rischio per esempio perché hanno comportamenti scorretti (fumo o sedentarietà), sono obese, soffrono di diabete o ipertensione in gravidanza, presentano una famigliarità per problemi cardiocircolatori. In secondo luogo, il Monzino Women vuole stimolare la ricerca sulla prevenzione e cura delle malattie cardiache femminili. Già diversi i progetti di ricerca ai nastri di partenza, per esempio quello per la valutazione della placca e dell’aggregazione piastrinica e quello sulla cosiddetta “sindrome spacca-cuore”.
Al via progetti di educazione
Infine, si intende promuovere una serie di eventi dedicati all’educazione alla salute e alla prevenzione dei fattori di rischio. Già avviata una campagna di sensibilizzazione ed educazione, che ha una testimonial amata da molte italiane: Caterina Caselli. “Le donne devono acquisire coscienza del loro rischio cardiologico individuale che può essere anche superiore a quello degli uomini, come nel caso delle fumatrici che hanno un rischio fino a 5 volte superiore rispetto ai maschi fumatori di sviluppare danni alle arterie, con un rischio aumentato di infarto miocardico. La stessa coscienza deve essere estesa al mondo sanitario” ha spiegato Elena Tremoli, direttore scientifico del Monzino.