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Una vera e propria rivoluzione nell’ambito dell’assistenza sanitaria: è quella che si preannuncia dopo l’approvazione dell’“Atto di indirizzo per il rinnovo delle convenzioni di medicina generale” da parte del Comitato di settore Regioni sanità, del quale fa parte anche il Governo. I principali cambiamenti che il documento apporta saranno l’aumento della copertura oraria dell’assistenza medica, che sarà garantita 16 ore al giorno, e la maggiore facilità di usufruire delle prestazioni, con diminuzioni delle file e delle liste di attesa.
Sette giorni su sette
Con il provvedimento, la disponibilità dei medici di base sarà di 16 ore al giorno, sette giorni su sette. I dottori di famiglia e la guardia medica ricopriranno un ruolo unico e garantiranno la continuità assistenziale dalle 8 del mattino alla mezzanotte. Si potrà sempre ricorrere al pronto soccorso durante le ore notturne. “Una staffetta – spiega il segretario del sindacato dei medici di medicina generale Fimmg, Giacomo Milillo – che consente di avere più professionisti disponibili nell’arco della giornata, andando a coprire anche fasce orarie come quelle delle 8 alle 10 del mattino o del primo pomeriggio, dalle 14 alle 16, oggi meno coperte, e che generano intasamenti nei pronto soccorso a discapito di chi ha una vera emergenza”.
Nascono le Aft
La continuità dell’assistenza sarà garantita dalle Aft, Aggregazioni territoriali funzionali, che costituiranno un modo tutto nuovo di organizzare le cure, e che permetteranno ai cittadini di trovare il medico per tutto l’arco della giornata. Alla fine del turno del proprio medico, ce ne sarà comunque un altro a disposizione, collegato a un data base che consentirà di accedere al profilo sanitario dell’assistito. Le Aft saranno articolate su un bacino di utenza massima di 30mila abitanti. Ciò non comporterà incrementi di costo e garantirà un alleggerimento del carico degli ospedali. Inoltre, consentiranno al cittadino di evitare le file per prenotare o per pagare il ticket, dato che queste operazioni si potranno effettuare presso gli studi dei medici di famiglia.
Non tutti sono d’accordo
Per Massimo Cozza, segretario Fp Cgil Medici “si presenta la possibilità di riaprire finalmente dopo anni di blocco, le trattative tra Sisac e sindacati per il rinnovo degli accordi, che potranno ridefinire ruoli e funzioni dei medici convenzionati, anche per quanto riguarda gli aspetti economici”. Ma i consensi per il provvedimento non sono unanimi. Infatti, è arrivato il no del Sindacato medici italiani. “L’h 16 è un sistema mai sperimentato – osserva il segretario Pina Onotri – che produrrà uso improprio del 118 in ore notturne, intasamento del pronto soccorso, tagli alla guardia medica, con perdita di posti di lavoro”.