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La ricerca, riguardo al tumore al seno, ha fatto davvero passi da gigante, grazie anche alle misure di diagnosi precoce che permettono di scoprire la malattia al suo stadio iniziale, rendendo più efficaci le terapie necessarie. Per quanto riguarda la mastectomia, in fase iniziale del tumore al seno e nelle donne giovani (sotto i 45 anni), però, la scienza è ancora divisa, sebbene un recente studio danese, abbia evidenziato quanto l’intervento possa diminuire il rischio di recidiva.
Soprattutto per le donne giovani
I dati relativi a questo studio sono davvero emblematici. Infatti, pare che il ruolo determinante della mastectomia nel ridurre i casi di recidiva del tumore al seno sia più incisivo proprio per le giovani donne. Ma è quest’ultima categoria a dividere gli stessi medici. Quando è una donna giovane, sotto i 45 anni di età, a scoprire il tumore al seno in fase iniziale a volte prevale l’approccio conservativo. Invece, la scienza conferma che, con la mastectomia e senza radioterapia, si corre un minor rischio di recidiva e, di conseguenza, anche in metastasi.
Aumentano le guarigioni
Il tumore al seno oggi fa meno paura proprio, perché sono sempre più numerosi i casi di guarigione “completa” di donne che hanno effettuato mastectomie e che da decenni stanno bene. Diventa anche più semplice parlare di prevenzione del tumore al seno, attraverso la promozione di screening già a partire dai 30 anni (ecografia e mammografia) e dell’autopalpazione sin dall’età adolescenziale.
Si può fare di più
Oltre alla prevenzione e alla ricerca, nel campo specifico del tumore al seno si potrebbe fare molto di più. Per esempio, rendere più fruibili i risultati dei trial di sperimentazione, pubblicandoli e pubblicandone le statistiche. In questo modo, si fornirebbero alla donnae e agli stessi medici più possibilità di scelta.