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Lo ha stabilito uno studio effettuato da alcuni ricercatori francesi che ha esaminato le performance di filtraggio delle mascherine in polipropilene dopo diversi passaggi in lavatrice. Conclusione: le mascherine chirurgiche possono essere riutilizzate fino a 10 volte perché conservano il loro potere filtrante e la traspirabilità fino a 10 cicli di lavaggio in lavatrice oppure se sterilizzate in autoclave per 5 volte; un suggerimento concreto che, se adottato, consentirebbe di mettere in circolazione nell’ambiente fino a 10 volte meno plastica. La notizia è arrivata da una nuova analisi pubblicata sulla rivista scientifica Chemosphere dal Centro di ricerche cliniche dell’ospedale universitario di Grenoble, in Francia.
Restano sempre più efficaci di quelle in stoffa
La necessità di dispositivi di protezione individuale è aumentata in modo esponenziale e, per far fronte alla carenza di mascherine durante la primavera del 2020, molti scienziati trovarono modi per riutilizzare le mascherine nei dipartimenti sanitari. Era necessario trovare l’equilibrio tra la pulizia delle mascherine mediche in modo da mantenerne la sicurezza e la funzionalità per il riutilizzo, con il vantaggio ambientale di gestire i rifiuti medici monouso.
Ebbene, dopo un anno e mezzo di test in laboratorio, i ricercatori hanno dimostrato, che le mascherine chirurgiche in polipropilene possono essere lavate fino a 10 volte in lavatrice mantenendo la propria performance superiore alle mascherine in tessuto di categoria 1, con una capacità di filtrare i batteri superiore al 98% contro il 90%.
Il test su tre modelli
L’esperimento è stato fatto su 3 modelli di mascherine chirurgiche acquistate in supermercati e farmacie. Il protocollo prevedeva di verificare la buona traspirabilità e l’efficienza di filtrazione (resistenza alla penetrazione di particelle superiori a 3 µm) delle 3 mascherine nuove e dopo 10 lavaggi a 60° C. Dopo ogni lavaggio, le mascherine sono state asciugate in asciugatrice e poi stirate alla regolazione più bassa del ferro.
Nel dettaglio, due delle mascherine utili nell’esperimento erano vere e proprie mascherine chirurgiche, che seguendo la normativa EN 14683 erano classificate di tipo 1, ossia con un’efficienza di filtrazione batterica del 95%. La terza, invece, acquistata in farmacia, non pretendeva di essere più di una “confort mask”, ma sembrava a tutti gli effetti una mascherina chirurgica.
I risultati hanno mostrato che, nonostante siano teoricamente monouso, tutte e 3 i tipi di mascherine anche dopo numerosi lavaggi, conservano ottime capacità di filtraggio. Le mascherine, inoltre, anche dopo i lavaggi rimanevano abbastanza traspiranti in modo da poter essere indossate per diverse ore senza creare disagi. Secondo la ricerca, il riutilizzo delle mascherine nella popolazione generale, nelle industrie o negli ospedali (escluso il caso degli interventi chirurgici) presenta vantaggi significativi per la gestione dei rifiuti senza mettere a rischio la sicurezza delle persone.