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L’Italia spende 23 miliardi di euro all’anno per curare le malattie da cibo, ossia quelle indotte da una dieta scorretta, ma se non si insegnerà alle giovani generazioni a nutrirsi meglio, molto probabilmente la spesa aumenterà. È quanto è emerso dalla mostra interattiva “Feed Your Mind” dedicata a tutti i perché del cibo, compreso questo tema.
In cima ai problemi, l’obesità
Secondo il dottor Roberto Copparoni, dirigente del ministero della Salute, a causa dell’obesità sempre più dilagante, “il futuro è poco roseo dal punto di vista nutrizionale”. Da qui l’importanza di una costante promozione verso “una vita sana ed equilibrata e serena ai bambini”.
Dove bisogna intervenire
Il ministero della Salute è impegnato in più fronti sul tema dell’alimentazione:
- “nella promozione dell’allattamento al seno”,
- “nella ristorazione scolastica”,
- “nella ristorazione ospedaliera”.
Con le associazioni di categoria ha anche stipulato due importanti impegni riguardanti:
- “il miglioramento nutrizionale”
- “le linee di indirizzo per l’informazione commerciale”.
Fondamentale la comunicazione
Nonostante l’impegno delle istituzioni a mettere in atto i risultati della ricerca con le migliori iniziative di promozione a uno stile di vita sano, permangono le scorrette abitudini alimentari. È per questo motivo che Andrea Ghiselli, Responsabile delle ricerche Crea, è convinto che “il tema su cui fare una riflessione è la divulgazione, che deve dare messaggi chiari e non indurre confusione o chiusura nelle persone con un effetto contrario alle attese”.