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È uno dei disturbi più diffusi e fastidiosi in entrambi i sessi, a tutte le età, perfino nell’infanzia. È il mal di testa, in tutte le sue varianti e gradi di intensità. Da oggi, però, esiste un trattamento non farmacologico riconosciuto dalla scienza per cercare di contrastarlo: la fitoterapia, ossia la cura con gli estratti delle piante e delle erbe. Uno studio condotto dai ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Isafom-Cnr) e Istituto di scienze neurologiche (Isn-Cnr) – infatti, ha dimostrato l’efficacia di questa metodica per la gestione della cefalea.
La fitoterapia funziona
Che le piante siano efficaci lo dimostra da tempo la scienza moderna: molti dei medicinali attualmente più utilizzati, infatti, contengono principi attivi derivati proprio dalla natura. Tuttavia, la nuova ricerca italiana, pubblicata sulla rivista medica Journal of Ethnopharmacology, conferma la validità dei rimedi fitoterapici. “Alla luce delle attuali conoscenze farmacologiche, circa il 79% delle piante utilizzate in passato presenta metaboliti secondari con azione antinfiammatoria e analgesica e comunque in grado di contrastare i meccanismi ritenuti alla base delle principali forme di cefalee” ha dichiarato Giuseppe Tagarelli dell’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Isafom-Cnr).
I principi attivi più efficaci
Ma quali sono le erbe più efficaci contro il mal di testa? Innanzitutto, il girasole, il sambuco e l’artemisia: contengono, infatti, un gruppo di sostanze – i diterpeni – che sembrano avere un’azione del tutto simile a quella dei Fans, i farmaci antiinfiammatori non steroidei. Queste ultime sono molecole largamente impiegate in presenza di cefalee, ma anche di moltissime altre malattie. In generale, sono utili tutte quelle piante che apportano elementi come flavonoidi, terpenoidi, fenilpropanoidi, che riescono a contrastare i meccanismi che portano alla comparsa del mal di testa.