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Che l’emicrania possa essere trattata stimolando il nervo vago è già noto alla comunità scientifica e a chi – purtroppo – convive con questa patologia. Un nuovo studio, presentato da un gruppo di esperti dell’Istituto Neurologico Casimiro Mondino e dell’Università di Pavia al 18° Congresso della International Headache Society tenutosi a Vancouver (Canada), promette ora di facilitare la sottoposizione dei pazienti a questo trattamento grazie alla messa a punto di un dispositivo in grado di stimolare il nervo vago in modo diretto ma, allo stesso tempo, non invasivo.
Facile da usare e non invasivo
Lo strumento, tanto piccolo da stare nel palmo di una mano, si chiama ‘gammaCore’ e può essere utilizzato dal paziente in assoluta autonomia semplicemente poggiandolo sul collo: una importante novità per chi soffre di questo mal di testa, rispetto al doversi sottoporre a stimolazioni del nervo vago più invasive. La stimolazione del nervo vago è infatti già in uso clinico e sperimentale (generalmente mediante impianto chirurgico di uno stimolatore sottocute) per diverse malattie (tra cui l’epilessia), ma grazie alla facilità di utilizzo dell’innovativo apparecchio le sue possibilità terapeutiche potrebbero ampliarsi.
Nuova opzione terapeutica
L’apparecchio è stato testato su 243 pazienti tramite uno studio clinico condotto in doppio cieco, ovvero stimolazione reale del nervo vago contro una stimolazione placebo, senza che né i pazienti sottoposti allo studio, né gli operatori fossero al corrente di chi fosse stato sottoposto alla stimolazione reale e chi, invece, no. Come spiega Cristina Tassorelli che ha diretto la sperimentazione clinica, “l’emicrania è la terza malattia più diffusa al mondo e una delle dieci malattie più disabilitanti e siamo continuamente alla ricerca di nuove opzioni terapeutiche. I dati del nostro studio – conclude l’esperta – supportano l’uso dell’apparecchio gammaCore per trattare efficacemente l’emicrania, facendone un’opzione terapeutica possibile per milioni di pazienti“.