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Chi lavora di notte non rischia solo di subire alterazioni del ritmo sonno-veglia, e in generale dell’orologio biologico, e di avere difficoltà a condurre una vita sociale normale. Anzi, il vero pericolo sarebbe rappresentato dal rischio cardiovascolare, specialmente nel sesso femminile e specialmente se si lavora al buio per molti anni. A confermare questo dato, che impone una riflessione a tutte le lavoratrici impegnate in professioni con turni notturni, è stato un recente studio americano, condotto da un gruppo di esperti della prestigiosa Harvard School of Medicine.
Uno studio su quasi 80 mila donne
Gli esperti della rinomata università americana hanno analizzato i dati emersi da uno studio decennale molto ampio effettuato sulla salute delle donne. Si tratta del Nurses’ Health Study (NHS), che è durato oltre un ventennio e ha coinvolto ben 74.862 donne. In particolare, sono state esaminate le informazioni relative alla salute delle donne che svolgevano professioni che le costringevano a lavorare spesso di notte. Lo scopo era capire se i turni potessero avere un’influenza sullo stato di benessere, in particolare sul rischio cardiovascolare.
Più turni si fanno e più i pericoli aumentano
L’analisi dei risultati ha confermato che effettivamente lavorare di notte non è salutare per cuore e circolazione. Si è visto che se si sceglie di lavorare per troppi anni di notte, il rischio cardiovascolare aumenta e, con esso di pari passo, anche il tasso di mortalità. Più precisamente, svolgere turni di lavoro notturno per più di cinque anni consecutivi, nelle donne, aumenta il tasso di mortalità dell’11% e ha un impatto ancora più negativo sul rischio di mortalità per malattie cardiovascolari che aumenta del 19%.
Turniste a rischio
La situazione è ancora più preoccupante per quelle donne che hanno passato gran parte della loro vita a lavorare di notte. Infatti, per le lavoratrici che hanno fatto le turniste per più di 15 anni il tasso di mortalità per malattie del sistema cardiovascolare tocca quota 23%. In particolare, la malattia che sembra presentarsi con maggiore frequenza nelle donne che lavorano durante la notte e non di giorno è la cardiopatia ischemica.
In che modo i turni incidono sulla salute
Ma perché i turni sono così dannosi? Gli autori hanno ipotizzato che il lavoro notturno accresca il rischio cardiovascolare perché interferisce negativamente con il normale ciclo del sonno, modificando gli equilibri fisiologici della persona. Le lavoratrici notturne, inoltre, possono essere maggiormente esposte al rischio disturbi del sonno, depressione e stress. Infatti, lavorando di notte, la quantità e la qualità del riposo, forzatamente diurno, ne risente.