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Il fenomeno dell’antibioticoresistenza, ovvero la diffusione di ‘super batteri‘ resistenti a gran parte degli antibiotici conosciuti favorita dall’abuso di antibiotici, è una vera emergenza globale, che va affrontata con un lavoro comune di tutti i soggetti coinvolti, ma anche con risorse adeguate.
Un problema globale
Ecco la sintesi dell’intervento di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, alla Commissione Affari Sociali della Camera. “Ormai da molti anni a livello internazionale – ha ricordato lo studioso – è stato individuato questo tema come elemento di pericolo globale. L’Ue si è impegnata in maniera forte con un piano specifico dal 2011 in poi e con monitoraggi periodici. Un’emergenza ribadita di recente da un voto unanime del consiglio europeo dei ministri della Salute, che hanno sottolineato l’importanza di un’azione sinergica, di un approccio one health, cioè affrontare il problema da tutti i punti di vista”.
Anche gli animali e l’agricoltura
L’antibioticoresistenza, ha aggiunto Brusaferro: “non è solo un problema umano che si risolve riducendo gli antibiotici nell’uomo, ma riguarda anche il mondo veterinario, gli allevamenti, l’agricoltura, l’impatto ambientale”. È importante usare gli antibiotici in modo prudente perché, oltre che sull’individuo, impattano anche sull’ambiente e sull’economia del Paese. Ecco perché è necessario un utilizzo consapevole del farmaco antibiotico per cambiare le cose, se si considera che vi è anche una responsabilità sociale. Per affrontare l’emergenza servono risorse: “L’Ocse in un suo recente policy brief – ha concluso il presidente dell’Iss – sottolinea che interventi anche molto contenuti di 2 o 3 dollari per persona per anno possono portare a salvare migliaia di vite umane, 9-10mila solo in Italia, e anche un ritorno economico”.