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Ciascuno di noi ha un orologio biologico interno, che spesso segna un tempo diverso rispetto a quello dettato dal nostro stile di vita frenetico. Sempre tutto di fretta e magari nel momento sbagliato. Eppure, se potessimo davvero leggere i segnali del nostro orologio biologico e sincronizzarci con il suo ritmo, avremmo benefici a livello sia fisico sia mentale.
Più sincronizzati, più efficienti
C’è chi riesce a dare il meglio di sé a metà giornata, chi invece produce di più e meglio al mattino presto o di sera tardi. Ogni persona è diversa, dunque, ed è relativo il legame del funzionamento dell’organismo rispetto ai ritmi sonno-veglia, luce-buio.
I risultati scientifici
Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Personality and Individual Differences, ha analizzato i ritmi naturali di circa 2.200 persone, arrivando a dimostrare . che la distribuzione delle energie nel corso della giornata varia da persona a persona.
Le cosiddette allodole, quelle che di buon ora sono cariche di energia per affrontare la giornata ma che arrivano a sera senza forze sono solo il 13%; invece, i gufi, coloro che amano la notte per lavorare e per svolgere le proprie attività quotidiane sono il 24 %. E gli altri? Sfuggono al classico schema “allodole versus gufi”.
L’energia è variabile
Alcune persone del campione analizzato sembrano non risentire dell’influsso dell’orologio biologico: solo il 9% si sveglia al mattino al massimo delle forze e arriva tale sino a sera; diversamente il 19% si alza già stanco, affrontando timidamente la giornata e andando a dormire più o meno come si è alzato. Poi c’è chi a metà giornata (il 18%) ha bisogno di un sonnellino e chi (il 15%) si sente carico di energia.
Gli stessi autori evidenziano, comunque, che un limite del loro studio è rappresentato dall’alta partecipazione di studenti, nei quali è risaputa la preferenza verso le attività serali e notturne.
Fonti / Bibliografia
- ScienceDirect
- Seasonal Variation in the Brain μ-Opioid Receptor Availability | Journal of NeuroscienceSeasonal rhythms influence mood and sociability. The brain μ-opioid receptor (MOR) system modulates a multitude of seasonally varying socioemotional functions, but its seasonal variation remains elusive with no previously reported in vivo evidence. Here, we first conducted a cross-sectional study with previously acquired human [11C]carfentanil PET imaging data (132 male and 72 female healthy subjects) to test whether there is seasonal variation in MOR availability. We then investigated experimentally whether seasonal variation in daylength causally influences brain MOR availability in rats. Rats (six male and three female rats) underwent daylength cycle simulating seasonal changes; control animals (two male and one female rats) were kept under constant daylength. Animals were scanned repeatedly with [11C]carfentanil PET imaging. Seasonally varying daylength had an inverted U-shaped functional relationship with brain MOR availability in humans. Brain regions sensitive to daylength spann...